giovedì 26 marzo 2020

420 - LA GRANDE GUERRA DEGLI EMU'




Sembra impossibile ma…
Nell’autunno del 1932 l’esercito australiano ha condotto un’incredibile guerra contro gli emù. Le cose sono andate così. Nei primi anni Trenta la grande depressione colpisce anche le aree rurali dell’Australia occidentale, coltivate da reduci di guerra che hanno bonificato la regione e portato l’acqua. L’habitat migliorato ha attratto però anche gli emù: sono almeno ventimila, distruggono le recinzioni e danneggiano i raccolti. I coloni chiedono aiuto al governo, e l’uso di mitragliatrici per sterminare i grossi uccelli. Il ministro Pearce accetta, con la condizione che le armi devono essere usate solo da militari. Così decide l’invio dell’esercito e affida il comando delle operazioni al maggiore G.P.W Meredith della Royal Australian Artillery.

Il 2 novembre si aprono le ostilità. I soldati avvistano 50 emù e tendono un’imboscata, ma questi si sparpagliano e fuggono veloci zigzagando: non è facile colpirli. La cosa si ripete nei giorni successivi, ma gli emù si rivelano astuti, veloci e anche molto resistenti ai colpi delle armi da fuoco. Meredith decide di montare le mitragliatrici sulle jeep per inseguirli: mossa inefficace, impossibile colpire gli emù durante l’inseguimento sul terreno sconnesso. Poi sorprende 1000 uccelli vicino a una diga, ma le armi si inceppano: ne uccide solo 12, gli altri spariscono. L’8 il ministro, anche per le critiche ricevute, decide di ritirare le truppe. Sul terreno restano con certezza poco più di 50 emù, mentre in un rapporto ufficiale Meredith dichiara che i suoi uomini non hanno subito perdite.

Il maggiore tesse anche le lodi del nemico: «Affrontano le pallottole con la robustezza di un carro armato. Se avessimo una divisione con la resistenza ai proiettili di questi uccelli, potremmo confrontarci con ogni esercito del mondo». Col ritiro delle truppe gli attacchi alle coltivazioni da parte degli uccelli riprendono con maggior vigore. Il ministro decide per una seconda campagna militare, e ordina l’eliminazione totale della popolazione degli emù: il 13 novembre le forze armate entrano in azione in massa: nei primi tre giorni con qualche risultato, poi ricominciano insuccessi e brutte figure.

Il 10 dicembre viene deciso il definitivo ritiro delle truppe. Il conflitto si conclude con l’implicita ammissione della sconfitta da parte del governo australiano. Ogni richiesta di intervento da parte dei coloni, anche negli anni successivi, otterrà un secco rifiuto. «I sogni dei mitraglieri di sparare raffiche su fitte masse di emù - fu il commento dell’ornitologo Dominic Serventy – si sono dissolti di fronte all’uso di tecniche di guerriglia da parte del comando emù. L’esercito umiliato è costretto a ritirarsi dal campo di battaglia».
Guarda i video con filmati d'epoca e un breve documentario sulla guerra degli emù.




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