Sembra
impossibile ma...
In
Europa esistono numerosi Ponti del Diavolo. Ma il Rakotzbrücke in
Germania è il più diabolicamente spettacolare di tutti.
I
tedeschi, si sa fanno le cose per bene, e quanto a precisione sono
secondi solo agli svizzeri. Così non c'è da stupirsi se, come
racconta l'immancabile leggenda, l'architetto che ha ideato il ponte
si è rivolto a satana in persona pur di raggiungere quell'obiettivo
che continuava a sfuggirgli: progettare una struttura dalla curvatura
perfettamente semicircolare in modo da creare l'illusione, quando
l'acqua è ferma e limpida e la luce è giusta, di un cerchio
completo.
Il
Rakotzbrücke, lungo 35 metri, sorge all’interno del Parco naturale
delle azalee e rododendri di Kromlau, a poco più di un centinaio di
chilometri da Dresda, quasi al confine con la Polonia. Il Parco fu
realizzato nel 1860 da Friedrich Hermann Rotschke, cavaliere di
Kromlau, grande amante della natura, che volle creare nel bel mezzo
della Sassonia un giardino all'inglese con molti piccoli stagni e
laghetti immersi nel verde. Sarebbe stato il suo architetto, tornando
alla leggenda, a stringere un patto col maligno. Che avrebbe
realizzato per lui un ponte inimitabile e in cambio, come al solito,
l'anima del primo essere vivente ad attraversarlo sarebbe stata sua.
Scontato anche il finale, col diavolo che schiuma rabbia quando vede
che a passare il ponte per primo è una capra. Una seconda leggenda
vede il ponte come un portale mistico verso un'altra dimensione, e in
base a una terza chiunque gli passa sotto con una barca a vela in una
notte di luna piena scoprirà le sue capacità magiche e i suoi
desideri più reconditi.
Leggende
uguali a quelle di tanti altri Ponti del diavolo: ce ne sono a
decine, perlopiù costruiti in epoca medievale. In Italia sono una
quindicina, a partire da quello stupendo di Borgo a Mozzano, in
Garfagnana; in Francia se ne contano 49, un'altra cinquantina sono
disseminati nel resto d'Europa. Il Rakotzbrücke è forse il più
suggestivo, fotografi e instagramers arrivano da tutto il mondo per
rubare uno scatto uscito da una fiaba. Un'immagine labile come un
sogno: per guastarne la perfezione basta la siccità estiva, uno
scroscio di pioggia o un soffio di vento che increspa il riflesso.
Nessun commento:
Posta un commento