Sembra
impossibile ma…
Per
concentrarti meglio e più a lungo quando studi o lavori circondati
di piante. Non è la pagina di un fantasy, e neanche l’ultima
tendenza new-age. E’ il risultato di uno studio guidato da Rachel e
Stephen Kaplan all’Università di Cambridge e pubblicato sul
Journal of Environmental Psychology.
In
sintesi, per chi lavora di fronte a uno schermo, la capacità di
mantenere l’attenzione diretta non è infinita. Il cervello dopo un
limitato periodo di tempo, si affatica. Bisogna staccare, fare altre
cose. La “Attention Restoration Theory” elaborata dai Kaplan
spiega che per ricaricarsi bisogna fare cose che utilizzano parti
diverse del cervello. L’interazione con la natura, che richiede
un’attenzione indiretta, non focalizzata, attiva quelle parti,
cambia modalità e spezza il filo dell’attenzione diretta. Non a
caso una passeggiata nel parco è considerata da sempre un’attività
fra le più rilassanti, e la si associa a sensazioni di serenità e
tranquillità.
Non
sempre però uscire di casa è possibile (specie di questi tempi), e
inoltre è controproducente perché gli stimoli esterni ci
distraggono fino a impedirci di tornare al lavoro. I ricercatori
hanno però verificato che uno spazio verde nella stanza o in ufficio
può ben sostituire la passeggiata nel parco.
Le
conclusioni della ricerca parlano chiaro: chi ha fatto il test in una
stanza con le piante ha elevato le sue prestazioni e ha realizzato
performance assai migliori di quelle degli altri.
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