mercoledì 1 aprile 2020

431 - PENSIERI NEL VERDE




Sembra impossibile ma…
Per concentrarti meglio e più a lungo quando studi o lavori circondati di piante. Non è la pagina di un fantasy, e neanche l’ultima tendenza new-age. E’ il risultato di uno studio guidato da Rachel e Stephen Kaplan all’Università di Cambridge e pubblicato sul Journal of Environmental Psychology.

In sintesi, per chi lavora di fronte a uno schermo, la capacità di mantenere l’attenzione diretta non è infinita. Il cervello dopo un limitato periodo di tempo, si affatica. Bisogna staccare, fare altre cose. La “Attention Restoration Theory” elaborata dai Kaplan spiega che per ricaricarsi bisogna fare cose che utilizzano parti diverse del cervello. L’interazione con la natura, che richiede un’attenzione indiretta, non focalizzata, attiva quelle parti, cambia modalità e spezza il filo dell’attenzione diretta. Non a caso una passeggiata nel parco è considerata da sempre un’attività fra le più rilassanti, e la si associa a sensazioni di serenità e tranquillità.

Non sempre però uscire di casa è possibile (specie di questi tempi), e inoltre è controproducente perché gli stimoli esterni ci distraggono fino a impedirci di tornare al lavoro. I ricercatori hanno però verificato che uno spazio verde nella stanza o in ufficio può ben sostituire la passeggiata nel parco.

Le conclusioni della ricerca parlano chiaro: chi ha fatto il test in una stanza con le piante ha elevato le sue prestazioni e ha realizzato performance assai migliori di quelle degli altri.


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