Sembra
impossibile ma...
La
batteria al litio, quella che dà vita ai nostri smartphone, l’ha
inventata lui una quarantina d’anni fa. Ma evidentemente non era
soddisfatto del risultato. Così John Goodenough (che tradotto suona
“abbastanza buono”) ha progettato e realizzato una nuova
batteria. Che promette di rivoluzionare il futuro dei consumi
energetici.
Ah,
un dettaglio: lo scienziato, americano di origine tedesca (è nato a
Jena) nel solco della tradizione delle migliori teste pensanti del
secolo scorso, ha vinto il premio Nobel 2019, e oggi ha 98 anni.
Quello che lascia in eredità è il frutto degli studi dell’ultimo
ventennio, avviati cioè dopo i 70 anni, un’età nella quale per
molti c’è solo la pensione, e un mondo che ti fa sentire inutile e
superato. Meditate!
Goodenough,
a capo di un team di ricercatori dell’Università del Texas ad
Austin, ha trovato il modo di eliminare i difetti delle batterie
tradizionali. E lo ha fatto sostituendo il liquido in cui viaggiano
gli ioni del litio con un solido, un vetro che impedisce il
verificarsi dei frequenti cortocircuiti che si registrano sui modelli
in commercio. Tanto basta a migliorare le prestazioni
dell’accumulatore e a aumentare enormemente la quantità di energia
che è possibile immagazzinare. Il che allunga di tre volte la durata
della batteria. Gli ioni del litio poi sono stati sostituiti con
quelli del sodio, che si ricava dalle acque marine. Una modifica che
abbatte i costi di produzione.
In
sintesi la nuova batteria offre una velocità di ricarica molto
superiore (minuti, non ore), maggior sicurezza e una durata tre volte
maggiore rispetto a quelle in vendita oggi. Il che spalanca nuovi
scenari. Specie per le auto elettriche. La scarsa autonomia finora ha
condizionato lo sviluppo del settore, la nuova batteria riduce i
costi, aumenta l’autonomia e offre ai consumatori una vettura che
consente di fare un viaggio senza le lunghe soste nella stazione di
servizio in attesa che la macchina faccia il pieno. L’obiettivo è
una batteria “sicura, low-cost, potente e con un lungo ciclo di
vita per dare energia alle auto elettriche o per ricaricarsi con la
forza del vento e del sole” scrivono i ricercatori dell’Università
del Texas in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Energy
& Environmental Science.
"Costi,
sicurezza, energia, cicli di ricarica sono temi critici per le
batterie delle auto green e per far sì che vengano maggiormente
acquistate - afferma lo scienziato -. Crediamo che la nostra scoperta
risolva molti dei problemi delle batterie di oggi". Una bella
spinta al definitivo pensionamento dei carburanti inquinanti.
Insomma, se la vecchia batteria al litio era “goodenough”, quella
nuova è very, very good. Grazie di esistere, professore. E grazie
per gli ultimi, preziosi 20 anni di lavoro. Segui il link per incontrare da vicino John Goodenough.
aqui en argentina hay mucho litio
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