Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. Si svolge fra il 1943 e il 1945, ma la Marina
Militare Americana l’ha tenuta segreta fino al 1958.
Il
cacciatorpediniere USS William D. Porter (DD-579) detto “Willie
Dee“ entra in servizio l’8 luglio 1943. Nonostante l’equipaggio,
125 marinai agli ordini del comandante Wilfred Walter, sia composto
in larghissima parte da reclute alla prima esperienza in mare, la
prima missione è segreta e molto importante: far parte del convoglio
che scorta il presidente Roosevelt nell’Atlantico infestato dagli
U-boat nazisti fino al Nord Africa per una conferenza con Stalin e
Churchill. Il presidente col Segretario di Stato e le massime cariche
politiche e militari, è a bordo della corazzata Iowa.
La
Willie Dee parte col piede giusto: a Norfolk non completa la manovra
per levare l’ancora, che sbatte impazzita sulla nave di fianco e ne
demolisce mezza fiancata, oltre a causare danni consistenti al molo.
Il comandante Walter si scusa imbarazzato via radio, e si affretta a
raggiungere il convoglio. Il primo degli 8 giorni previsti per il
viaggio, in una zona dove incrociano i sommergibili tedeschi, una
forte esplosione rompe il silenzio. E’ allarme generale, con la
quasi certezza di essere sotto attacco. Finché un messaggio radio di
Walter “tranquillizza” tutti: “Scusate, una delle nostre bombe
di profondità è accidentalmente caduta in acqua ed è esplosa, non
ci sono danni”.
Poche
ore dopo arriva una burrasca: un marinaio cade in mare. Le ricerche
rallentano la navigazione. Non verrà più ritrovato. Indovinate da
che nave è caduto? Passano poche ore e la Willie Dee chiama la Yowa
via radio: in sala macchine c’è un’avaria, la nave deve
rallentare. Il comandante, pesantemente redarguito, si scusa e
promette di “migliorare la performance della nave“. A bordo il
nervosismo è alle stelle.
Il
giorno dopo al largo delle Bermuda il capitano della Iowa decide di
mostrare a Roosevelt l’efficacia delle difese in caso si attacco, e
avvia un’esercitazione che prevede il lancio di palloni sonda come
bersagli dei cannoni, e una simulazione con i siluri. La Willie Dee
segue a una certa distanza, ma Walter vuol dimostrare che il suo
equipaggio non è poi così male. Spara a qualche pallone sonda, poi
prepara un lancio di siluri, ovviamente disinnescati: fuori uno,
fuori due, fuori tre… il rumore che segue è inconfondibile: no, il
terzo siluro non era disinnescato, ed è partito. Il bersaglio, di
default, è l’obiettivo più grosso nelle vicinanze, la Yowa: la
Willie Dee ha appena sparato un siluro contro il presidente degli
Stati Uniti.
Panico
a bordo. Seguono 4 minuti di confusione totale: lanciare l’allarme?
C’è il silenzio radio. I messaggi inviati da un marinaio
terrorizzato sono incomprensibili. Il comandante alla fine decide di
usare comunque la radio: “Siluro in acqua, virate a destra!”. La
virata in extremis salva la Yowa, il siluro esplode a pochi metri
senza fare danni. Pare che il presidente che l’ha visto arrivare
gli abbia anche sparato contro con una pistola. Per la Willie Dee non
ci sono scusanti, anzi il sospetto che a bordo ci sia più di un
sabotatore è forte. La nave lascia il convoglio e sbarca alle
Bermuda dove un plotone di marines scorta tutti in carcere. Seguono
mesi di indagini e la conferma che tutto è stato causato solo da
incompetenza. Il marinaio che ha rilasciato il siluro viene
condannato a 14 anni di lavori forzati. Roosevelt lo grazierà.
La
Willie Dee viene spedita in Alaska, dove non può far danni.
All’ingresso di ogni porto trova gli equipaggi delle altri navi che
la deridono al grido di “Non sparate, siamo repubblicani”.
Tornata in servizio attivo, nella battaglia di Okinawa colpisce un
aereo nemico che si inabissa e finisce per esplodere. Dove? proprio
sotto la chiglia della nave, che cola a picco. Tutto l’equipaggio
si salva. Una fine degna della Willie Dee: affondata da un aereo già
abbattuto.
Guarda i video con la storia della Willie Dee.
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