Sembra
impossibile ma…
C’è
una casa fantasma nel centro della metropoli. Anzi, tante. Dimore
infestate e ghostbusters in azione? No, edifici che semplicemente non
esistono. Solo i più attenti se ne accorgono, e trovarsene davanti
uno senza averne mai sentito parlare, può essere un’esperienza
inquietante. Ringrazio l’amico Alberto Giorgi per la segnalazione,
e vi svelo il mistero degli edifici fantasma.
Parigi
e Londra, New York e Toronto hanno qualcosa in comune: tutte sono
servite da un sistema di metropolitana le cui linee più antiche
hanno più di un secolo. Ma una rete così vasta e complessa, che si
è estesa decennio dopo decennio, per funzionare ha bisogno di
strutture di servizio altrettanto imponenti: in primo luogo colonne
di aerazione, ma anche centrali di controllo lungo i percorsi,
passaggi, sfiati, uscite di sicurezza. Com’è che anche in pieno
centro se ne vedono così poche? Eppure sono tutte strutture
dall’impatto architettonico non indifferente.
Ecco,
buona parte di queste sono mimetizzate, nascoste sotto finti edifici
dipinti in modo da sembrare veri, a volte semplici facciate come sui
set cinematografici, involucri vuoti, senza interni e spesso senza
tetti. Nate per rispettare le linee architettoniche dei quartieri e
non deturpare gli spazi urbani, all’apparenza sembrano edifici
normalissimi, difficili da distinguere da quelli veri se non
osservandoli a distanza ravvicinata. Per questo anche un filino
inquietanti: immagina di scoprire che la finestra illuminata che stai
osservando è falsa, e la ragazza dietro le tendine è un disegno…
cos’è, un vecchio episodio di Ai confini della realtà?
Per
chiudere, qualche indirizzo per il turista alternativo: a Londra 23 e
24 di Leinster Garden road, guardate bene quella casa stretta fra due
palazzi: dietro le finestre non c’è niente. Così a New York, al
58 di Joralemon Street a Brooklyn. A Toronto è un trionfo: ci sono
villette, castelli e fabbriche, tutte false. Al 29 di Nelson Street,
29, o al 2833 di Yonge Street o al 640 di Millwood Road ad esempio. A
Parigi i trompe l’oeil, talvolta anche molto belli, non si contano,
dal 44 di rue d’Aboukir al 78 di rue La Condamine, dal 53 rue des
Archives al 29 di rue Quicampoix, dal 174 rue du Faubourg Saint-Denis
al 54 di rue des Petites-Écuries fino al 145 di rue Lafayette,
“scoperto” e citato da Umberto Eco nel Pendolo di Foucault.
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