lunedì 11 maggio 2020

499 - LA SCONFITTA DIMENTICATA DI NAPOLEONE




Sembra impossibile ma…
C’è una battaglia, fra le tante combattute da Napoleone Bonaparte, che non compare sui libri di scuola. Forse anche per l’esito, meno devastante di Waterloo, ma più umiliante: un vero colpo basso all’amor proprio dell’imperatore. Non si tratta di una leggenda, gli storici concordano sulla veridicità dei fatti, anche se esistono varie versioni dell’accaduto. Ecco la più accreditata e condivisa.

Luglio 1807, per la quarta volta Bonaparte ha sconfitto la coalizione dei suoi nemici, la firma dei trattati di Tilsit lo ha reso l'uomo più potente del mondo. A Parigi si festeggia, e fra gli eventi mondani viene organizzata una battuta di caccia al coniglio selvatico. L’imperatore è la star, e non può certo fare brutta figura. Dei preparativi si occupa il capo di stato maggiore Alexandre Berthier. Che, impaziente di fare bella figura, acquista un gran numero di conigli da liberare nella campagna. Le cifre non sono certe, nei racconti oscillano fra le molte centinaia e i 3000. Diciamo che sono davvero tantissimi: il bravo Berthier ha organizzato un massacro.

Quando i guardiacaccia aprono le gabbie e liberano le bestiole, Napoleone è pronto a sparare seguito dal suo contingente di cacciatori: l’ordine verrà dato pochi istanti dopo l’inizio della rapida e disordinata fuga dei conigli in tutte le direzioni. Quello che succede è incredibile: invece di scappare, corrono in massa verso i cacciatori; che all’inizio sono sorpresi, trovano la cosa divertente. Ma la corsa diventa un vero assalto, Napoleone sempre più stupito si trova sommerso dai roditori, tenta di respingerli, poi si rifugia nella carrozza. Bastoni e colpi di moschetto non fermano la carica. E il generale che ha schiacciato l’Europa sotto il suo tallone si dà a una precipitosa per quanto poco dignitosa fuga con il suo seguito.

Ma perché i conigli invece di scappare sono andati all’attacco? La colpa è del solerte Berthier, che per evitarsi la faticosa ricerca di conigli selvatici, ne ha acquistati a centinaia nelle fattorie dei dintorni. Tutti domestici, quindi abituati al contatto con l’uomo, che è la loro fonte di cibo. Così i roditori hanno scambiato imperatore e cacciatori per gli addetti al pasto, ed essendo anche molto affamati, sono andati all’assalto delle cibarie. Solo che erano migliaia.

Dalla vicenda di recente Nola Rae, regina dell’arte mimica, ha tratto un lavoro teatrale, “Napoleone in fuga inseguito dai conigli” portato in giro con successo con il suo International Visual Theatre.

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