Sembra
impossibile ma…
C’è
un parco che sembra uscito dal mondo della fantasia, una via di mezzo
fra un sogno psichedelico da beat generation e il rendering per un
centro cittadino del prossimo secolo, il tutto decorato con oggetti
provenienti da 60 culture diverse. Il futuro è già presente a
Copenaghen con Superkilen, visionario quartiere che mescola elementi
di design provenienti da tutto il mondo.
Inaugurato
nel giugno 2012, il parco urbano è circondato da una pista ciclabile
e copre un'area di 30.000 metri quadrati. Il Comune richiedeva di
ristrutturare il quartiere di Nørrebro, il più multietnico
dell’intera Danimarca, nel cuore della città. Obiettivo,
rispettare le diversità culturali e favorire l’integrazione dei
residenti. I vincitori del bando (gli architetti di BIG, i
paesaggisti di Topotek1 e gli artisti visivi di Superflex) hanno
scelto di rappresentare tutte le 57 comunità etniche di Nørrebro
con almeno un oggetto. Il progetto è partito dal basso, raccogliendo
le idee e le proposte degli abitanti.
Il
risultato è quasi una performance di arte contemporanea. Superkilen
è suddiviso in tre zone: Red Square, Black Market e Green Park. La
Piazza Rossa è un ampio quadrato dove domina il rosa shocking
alternato con rosso vivo e arancione, ed è dedicata alla ricreazione
e allo spettacolo. La notte si accende in forme angolari di luce al
neon, sempre nelle diverse tonalità del rosa.
Il
Mercato Nero gioca sui contrasti fra asfalto nero e strisce bianche e
ruota intorno a una grande piovra lucida per i giochi dei bambini e a
una fontana intorno alla quale incontrarsi sotto le palme per un
barbecue. Il Parco Verde, più tradizionale, offre passeggiate fra
prati verdi, collinette, alberi e aree per sport e picnic.
Gli
arredi urbani arrivano da 60 Paesi diversi: panchine importate dal
Brasile, tombini da Parigi, Zanzibar e Danzica, lampioni da Baghdad,
cestini della spazzatura dall'Inghilterra, una fontana dal Marocco,
la piovra-scivolo dal Giappone, portabiciclette dalla Finlandia,
dissuasori dal Ghana, insegne al neon da Mosca… Una boccata di
melting pot anche lontano dalla Grande Mela.
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