Sembra
impossibile ma…
Se
al giorno d’oggi è cosa rara riuscire a fare della propria
passione un lavoro, c’è chi è andato oltre: l’ha trasformata in
una comoda pensione di invalidità a vita. E’ accaduto in Svezia.
Ringrazio Silvia Rosellini per la segnalazione, e vi presento Roger
Tullgren.
Roger
ha 47 anni e vive a Hässleholm vicino Helsingborg. Metallaro da
sempre, con tutto il corredo di tatuaggi, corna, teschi e trucco da
vittima di serial killer, va matto per l’heavy metal in tutte le
sue forme, suona in una band locale, ascolta Black Sabbath,
Metallica, Iron Maiden e il conterraneo Yngwie Malmsteen. Dire che
non si perde un concerto è poco: nel 2006 ad esempio ne ha visti
300.
Una
passione che, coltivata a questi livelli, gli ha dato parecchi
problemi. Fino al giorno in cui Tullgreen ha pensato di consultare un
dottore, e poi un altro e un altro ancora, finché non ha trovato chi
si è convinto che la sua ossessione per l’heavy metal è talmente
forte da configurare una vera dipendenza. Tanto che non gli permette
di mantenersi un lavoro. “Per 10 anni – dice - ho tentato di far
classificare la mia ossessione per la musica metal come un handicap
Ho parlato con tre psicologi diversi e loro hanno finalmente
acconsentito al fatto che io avessi bisogno di una pensione statale
di invalidità per non essere discriminato”.
Così
il suo amore per i “metalli pesanti” è stato riconosciuto come
ossessione, e questa dichiarata una dipendenza che lo rende incapace
a svolgere qualunque lavoro a tempo pieno. Quindi lo Stato gli ha
permesso di trovarsi un lavoro ad hoc, completando il salario con la
pensione. Roger oggi ha un impiego part-time come lavapiatti in un
ristorante, dove può vestirsi da metallaro, ascoltare musica heavy
metal e mollare tutto per andare a vedere concerti. Le critiche non
mancano, ma lui non se la prende: “Li capisco, sono invidiosi”
dice. E voi, avete qualcosa da dire a Roger? Ecco l’indirizzo Fb:
magari vi risponde, tanto il tempo ce l’ha.
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