giovedì 4 giugno 2020

535 - IL PIANISTA FRA I GHIACCI




Sembra impossibile ma…
C’è un’immagine che gira sul web che sembra uscita dalla dimensione dei sogni: un pianoforte a coda, un pianista di nero vestito (abiti un po’ pesantini a dire il vero, non esattamente in frac), e intorno un gelido panorama fatto di ghiaccio, iceberg, montagne innevate. Ne avrete già sentito parlare, ma “Elegy for the arctic”, l’esibizione “impossibile” di Ludovico Einaudi merita di essere ricordata in questa sede.

Il pianista torinese, al di là dei gusti musicali e dei giudizi artistici, ottiene dalla sua performance un risultato suggestivo e surreale. E attira l’attenzione su un ecosistema come quello dell’Artico, considerato ad alto rischio a causa del riscaldamento globale. L’esibizione si è svolta qualche mese fa alle Isole Svalbard, le terre abitate più settentrionali del mondo, a poche centinaia di chilometri dal Polo Nord.

E’ il giugno del 2016 quando Einaudi raggiunge le isole norvegesi a bordo della nave “Arctic Sunrise” di Greenpeace. Al centro di una vasta laguna ai piedi del maestoso ghiacciaio Wahlenbergbreen, si sistema su una piccola piattaforma che era stata allestita nell’acqua gelida in mezzo ai grandi blocchi di ghiaccio galleggianti. A poche decine di metri di distanza la troupe, dal ponte della nave, effettua le riprese: un concerto breve, anche perché il freddo intensissimo rende particolarmente difficile suonare. Il musicista conclude con un appello per la salvaguardia dell’Artico, che «Non è un deserto – dice - ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest’area meravigliosa. Dobbiamo comprendere l’importanza dell’Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi». Ed ecco, nel video, l’esecuzione polare di “Elegy for the arctic”.

 

Nessun commento:

Posta un commento

775 - LA DIMENTICANZA

Quanti giorni può sopravvivere un uomo senza bere né mangiare?Non esiste una risposta certa. I medici parlano di tre giorni senz’acqua, fors...