giovedì 11 giugno 2020

584 - ER PAPA TOSTO




Sembra impossibile ma…
Sisto V è stato un Papa talmente deciso, autoritario e secondo molti resoconti perfino manesco, da passare alla storia col soprannome che gli affibbiò il popolino: “Er Papa tosto”. Per le strade dell'urbe si mormorava "Papa Sisto nun la perdona manco a Cristo", e su di lui nacquero un'infinità di aneddoti. Ora, molti di questi, pur partendo da una base di realtà, sono stati ingigantiti fino a diventare vere leggende. Ma di alcuni si ha la certezza storica che siano realmente avvenuti.

Felice Peretti, che diventerà Sisto V, nasce a Grottammare (Ascoli) nel 1521 da una famiglia umile, diventa frate francescano, si fa notare per la severità tanto che viene nominato inquisitore a Verona. Qui la sua fama di implacabile uomo di legge cresce; in una Roma piena di ladri e briganti viene visto come l’uomo giusto per restaurare l’ordine, e forse proprio per questo nel 1585 viene eletto Papa. Nei soli 5 anni del suo pontificato, oltre che per le grandi opere rinascimentali realizzate e per la lotta alla corruzione, si farà ricordare per il pugno di ferro e le trovate che lo vedono scendere in campo in prima persona. Qualche esempio? Il Colosseo giorno e notte è luogo di ritrovo di briganti, un fortino che le guardie non riescono ad espugnare. Il Papa si traveste da viandante e si presenta di notte con una grossa fiasca di vino. I banditi lo bevono; non sanno che è drogato e quando si addormentano lui fa un segnale alle guardie. All’alba pendono tutti dal capestro. E ancora, in città si sparge la notizia che una statua in legno di Cristo sanguina. Il Papa la va a vedere, poi armato di un’ascia e gridando "Come Cristo ti adoro, come legno ti spacco", la distrugge scoprendo all’interno una spugna imbevuta di sangue e una corda che, tirata, la strizzava. Il proprietario viene giustiziato sul posto.

Sono alcuni esempi fra i tanti: l’ultimo è quello storicamente più certo. La Passatella è un gioco da osteria. Occorrente: un gruppo di bevitori e una damigiana di vino. Lo scopo è di non far bere uno dei partecipanti (detto “Ormo”) che sarà così screditato e deriso. Logico che, fra concorrenti ubriachi e contese per evitare l’umiliazione il più delle volte finisca in rissa, e spesso appare anche il coltello. Il papa marchigiano vuol sapere come funziona il famigerato gioco; apprese le regola prova a giocarci con i suoi cardinali. E quando si accorge che stanno per “farlo Ormo” si scaglia sui più vicini come Bud Spencer in “Altrimenti ci arrabbiamo”; secondo alcune versioni compare anche un coltello, poi alcuni servitori scongiurano il peggio. Papa Sisto V muore di malaria il 27 agosto 1590. Il Belli lo ricorda così: “Fra ttutti quelli c'hanno avuto er posto - de vicarj de Dio, nun z'è mai visto - un papa rugantino, un papa tosto, - un papa matto, uguale a Ppapa Sisto”.
Guarda i video per altri aneddoti sulla vita di Sisto V e per la Passatella giocata nel film "Er più" da un Adriano Celentano ai limiti del surreale col suo improbabile romanesco.


  



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