giovedì 11 giugno 2020

586 - IL CALCOLO ERRATO DI NEWTON




Sembra impossibile ma…
Isaac Newton, una delle menti più brillanti apparse sul pianeta, nacque povero, diventò molto ricco e morì in miseria a causa di un calcolo errato, uno dei pochi della sua vita (grazie a Giovanni Pelosini per la segnalazione).

Newton nasce a Woolsthorpe-by-Colsterworth nel 1642 da padre e madre semianalfabeti; nei primi 10 anni la sua storia sembra anticipare quella raccontata due secoli dopo da Dickens nel suo David Copperfield: il padre muore tre mesi prima della sua nascita, la madre tre anni dopo si risposa con un anziano e facoltoso imprenditore; il piccolo Isaac è molto infelice, odia il terribile patrigno e finisce a vivere con i nonni materni. Quando ha 10 anni il patrigno muore e lui, grazie anche a una piccola eredità, entra al Trinity College di Cambridge come “studente povero”: lì scrive i suoi “Principia” e diventa… Newton, il genio.

L’infanzia travagliata lo ha segnato però nel carattere, lasciandogli in eredità una serie di manie e fobie da primato. Con una paura sopra ogni altra: la povertà. Il giovane Isaac soffre di depressione; chi ha modo di conoscerlo, a qualunque età, racconta che non ride mai, ma proprio mai. Amicizie e relazioni personali finiscono sempre in liti: l’ennesima tempestosa rottura nel 1693 sfocia in un grave esaurimento nervoso, alle soglie della pazzia. La mania di persecuzione gli fa scrivere lettere deliranti e minacciose ai conoscenti (fra i quali Locke). Non si sposerà mai, e quasi sicuramente morirà senza avere mai avuto una vera relazione sentimentale, né rapporti sessuali. Nel 1696 per risollevarlo Charles Montagu lo mette a capo della zecca reale, ma le paranoie non diminuiscono, anzi. Scorbutico, rabbioso e sgradevole con tutti, si sentirà sempre ingiustamente criticato. Ricchezza e benessere poi non lo confortano, al contrario inaspriscono la paura della povertà.

Che arriva quando ormai ha quasi 80 anni. Newton è azionista della Compagnia dei Mari del Sud. Nell’aprile del 1720 il prezzo delle azioni sale vertiginosamente fino a toccare le mille sterline. Lo scienziato vende e incassa quasi un milione di sterline di oggi, con un profitto di più del 100%. In estate il prezzo sale ancora e lui fa i suoi calcoli, ci ripensa e ricompra il titolo. Il crack del 30 settembre è epocale: le azioni scendono in poche ore a 180 sterline. Newton perde 3 milioni delle attuali sterline. Gli ultimi 7 anni li vive in povertà, come i primi. Muore nel 1727. “Posso calcolare il moto dei corpi celesti – ebbe a dire una volta - ma non la follia dell’uomo”.
Guarda i video con una breve biografia di Newton e un documentario della BBC sulla vita dello scienziato.
 
 

 
 
 

 


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