Sembra
impossibile ma…
Isaac
Newton, una delle menti più brillanti apparse sul pianeta, nacque
povero, diventò molto ricco e morì in miseria a causa di un calcolo
errato, uno dei pochi della sua vita (grazie a Giovanni Pelosini per
la segnalazione).
Newton
nasce a Woolsthorpe-by-Colsterworth nel 1642 da padre e madre
semianalfabeti; nei primi 10 anni la sua storia sembra anticipare
quella raccontata due secoli dopo da Dickens nel suo David
Copperfield: il padre muore tre mesi prima della sua nascita, la
madre tre anni dopo si risposa con un anziano e facoltoso
imprenditore; il piccolo Isaac è molto infelice, odia il terribile
patrigno e finisce a vivere con i nonni materni. Quando ha 10 anni il
patrigno muore e lui, grazie anche a una piccola eredità, entra al
Trinity College di Cambridge come “studente povero”: lì scrive i
suoi “Principia” e diventa… Newton, il genio.
L’infanzia
travagliata lo ha segnato però nel carattere, lasciandogli in
eredità una serie di manie e fobie da primato. Con una paura sopra
ogni altra: la povertà. Il giovane Isaac soffre di depressione; chi
ha modo di conoscerlo, a qualunque età, racconta che non ride mai,
ma proprio mai. Amicizie e relazioni personali finiscono sempre in
liti: l’ennesima tempestosa rottura nel 1693 sfocia in un grave
esaurimento nervoso, alle soglie della pazzia. La mania di
persecuzione gli fa scrivere lettere deliranti e minacciose ai
conoscenti (fra i quali Locke). Non si sposerà mai, e quasi
sicuramente morirà senza avere mai avuto una vera relazione
sentimentale, né rapporti sessuali. Nel 1696 per risollevarlo
Charles Montagu lo mette a capo della zecca reale, ma le paranoie non
diminuiscono, anzi. Scorbutico, rabbioso e sgradevole con tutti, si
sentirà sempre ingiustamente criticato. Ricchezza e benessere poi
non lo confortano, al contrario inaspriscono la paura della povertà.
Che
arriva quando ormai ha quasi 80 anni. Newton è azionista della
Compagnia dei Mari del Sud. Nell’aprile del 1720 il prezzo delle
azioni sale vertiginosamente fino a toccare le mille sterline. Lo
scienziato vende e incassa quasi un milione di sterline di oggi, con
un profitto di più del 100%. In estate il prezzo sale ancora e lui
fa i suoi calcoli, ci ripensa e ricompra il titolo. Il crack del 30
settembre è epocale: le azioni scendono in poche ore a 180 sterline.
Newton perde 3 milioni delle attuali sterline. Gli ultimi 7 anni li
vive in povertà, come i primi. Muore nel 1727. “Posso calcolare il
moto dei corpi celesti – ebbe a dire una volta - ma non la follia
dell’uomo”.
Guarda i video con una breve biografia di Newton e un documentario della BBC sulla vita dello scienziato.
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