Sembra
impossibile ma...
In
Nuova Zelanda c'è un complesso di grotte unico al mondo dove milioni
di stelle sembrano risplendere sotto le grandi volte calcaree.
Ringrazio Valeria Palchetti ed Enrico Matteo Adam per la segnalazione
e vi porto con me a scoprire le Waitomo Caves.
Anno
1887, nei villaggi Maori del distretto di Waitomo sull'isola del Nord
della Nuova Zelanda, da tempo si favoleggia di magiche grotte la cui
imboccatura però è bloccata dal passaggio di un tumultuoso
torrente. Il capo Maori Tane Tinorau, con l'aiuto di Fred Mace,
geometra inglese, si improvvisa esploratore e, costruita una zattera
di steli di lino robusta ma leggera, discende il torrente ed entra in
un vasto ambiente sotterraneo; i due procedono a lume di candela fra
pareti rocciose che vanno allargandosi. La fioca luce illumina un
antro di grandi dimensioni, poi il ruscello si perde in piccoli laghi
sotterranei e insenature d'acqua dolce dove nuotano anguille longfin;
le pareti sono coperte da strane varietà di funghi, e tutto intorno
si innalzano incredibili formazioni calcaree: stalattiti, stalagmiti
e grandi colonne di tutte le forme e dimensioni. I due restano a
bocca aperta, ma questo è niente di fronte a ciò che li attende:
lentamente l'oscurità lascia spazio a bagliori scintillanti, finché
si trovano circondati da una miriade di luci brillanti. E quando
alzano la testa, scoprono che la volta è un firmamento stellato.
Loro
non lo sanno, ma a brillare come stelle sono milioni di glow-worm,
insetti bio-luminescenti presenti solo in Nuova Zelanda: larve di
Arachnocampa luminosa, della famiglia dei ditteri. Gli individui
adulti depongono le uova nel soffitto della grotta e quando si
schiudono, nell'addome delle larve si attiva chimicamente una
proteina chiamata luciferina che emette energia luminosa con bagliori
che variano dal verde al blu. Un meccanismo simile a quello delle
lucciole, ma con uno scopo ben preciso: le larve producono fili
viscosi lunghi fino a mezzo metro, che riempiono di liquido velenoso;
i bagliori si riflettono sulle gocce e attirano le prede che restano
intrappolate nei fili come in una ragnatela. La diversa intensità di
luce cambia in base all'età e al tipo di alimentazione, con
risultati che nessuna luce artificiale potrebbe replicare.
Dopo
la prima visita, Tane Tinorau e Fred Mace hanno esplorato per anni le
grotte, e nel 1889 Tane e sua moglie Huti hanno aperto a piccoli
gruppi di visitatori finché nel 1905 il governo, col Public Works
Act, ha acquisito forzosamente il complesso per 625 sterline. Oggi la
Grotta dei Glowworm è visitata da migliaia di turisti, momento clou
del tour dell'immenso complesso delle Waitomo Caves, a sud di
Auckland, distante 2 ore di auto. I tour organizzati partono dal
moderno centro visitatori, e includono una piccola parte delle oltre
400 grotte costituite da fossili di conchiglie, coralli e scheletri
di pesci scavate dall’erosione dell’oceano Pacifico 30 milioni di
anni fa. E dopo una sosta nella Cathedral, l'antro più vasto che
l'acustica perfetta rende teatro di concerti ed esibizioni liriche,
la gente fa la fila per il giro in barca “sotto le stelle”.
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