venerdì 19 giugno 2020

631 - IL PREZZO DELLA SCOZIA




Sembra impossibile ma...
La Scozia, pronta oggi come secoli fa a rivendicare l'indipendenza dall'Inghilterra, dietro al mito incarnato via via dai vari Braveheart o Rob Roy nasconde un peccato originale che macchia il suo orgoglio antibritannico: nel 1707 firmando l'Atto di Unione vendette la sua indipendenza. Il motivo? Il più banale: per soldi. Ringrazio Silvia Rosellini per la segnalazione e vi racconto come è andata.

Anno 1690, la crisi economica attanaglia il Paese; mentre l'Europa prospera grazie alle colonie, la Scozia, che non ne ha, patisce la fame. Il banchiere William Paterson (londinese) presenta un piano, lo “Schema di Darién”, che prevede la nascita di una colonia sull’istmo di Panama (il canale ancora non esiste). Il golfo di Darién sembra l'avamposto ideale per il commercio con le Indie orientali. Il governo scozzese accetta e finanzia il progetto con un terzo della ricchezza dell’intera nazione. Una prima spedizione di 5 navi salpa da Leith il 14 luglio con oltre 1200 persone a bordo, e sbarca sulla costa di Darién il 2 novembre. La colonia viene battezzata Nuova Caledonia, e a difesa viene costruito Fort St Andrew, che sovrasta la cittadina di New Edimburgh. Gli indigeni sono anche amichevoli, ma i campi non danno raccolti, e le malattie colpiscono un po' tutti fino a uccidere 10 persone al giorno. I coloni chiedono aiuto agli insediamenti vicini, che guarda caso sono inglesi, ma da Londra arriva l'ordine di non rifornire né soccorrere gli scozzesi.

Nel luglio 1699 la Nuova Caledonia viene abbandonata. Solo una nave riesce a tornare in Scozia con gli unici 300 sopravvissuti. Una seconda nave ripara in Giamaica, dove gli inglesi rifiutano ogni assistenza. Moriranno tutti alla fonda fuori di Port Royal. Nel frattempo una seconda spedizione scozzese con altri 1200 coloni fa rotta su New Edimburgh. Ci arriva il 30 novembre 1699 e trova un cimitero. Anche di questa seconda spedizione i sopravvissuti saranno poche decine. Lo Schema di Darien è un fallimento totale, la Scozia è in bancarotta. Gli Inglesi accettano di accollarsi il debito del governo scozzese verso i sottoscrittori; in cambio chiedono l'annessione. Alla fine la Scozia firma l'Atto di Unione (con Londra che compra il voto di molti parlamentari scozzesi) che prevede la rinuncia all'indipendenza, la fusione delle bandiere, l'abolizione del gaelico e lo smantellamento dei clan. La somma pagata passerà alla storia come “l’Equivalente”, o “il Prezzo della Scozia”.






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