Sembra
impossibile ma...
La
Scozia, pronta oggi come secoli fa a rivendicare l'indipendenza
dall'Inghilterra, dietro al mito incarnato via via dai vari
Braveheart o Rob Roy nasconde un peccato originale che macchia il suo
orgoglio antibritannico: nel 1707 firmando l'Atto di Unione vendette
la sua indipendenza. Il motivo? Il più banale: per soldi. Ringrazio
Silvia Rosellini per la segnalazione e vi racconto come è andata.
Anno
1690, la crisi economica attanaglia il Paese; mentre l'Europa
prospera grazie alle colonie, la Scozia, che non ne ha, patisce la
fame. Il banchiere William Paterson (londinese) presenta un piano, lo
“Schema di Darién”, che prevede la nascita di una colonia
sull’istmo di Panama (il canale ancora non esiste). Il golfo di
Darién sembra l'avamposto ideale per il commercio con le Indie
orientali. Il governo scozzese accetta e finanzia il progetto con un
terzo della ricchezza dell’intera nazione. Una prima spedizione di
5 navi salpa da Leith il 14 luglio con oltre 1200 persone a bordo, e
sbarca sulla costa di Darién il 2 novembre. La colonia viene
battezzata Nuova Caledonia, e a difesa viene costruito Fort St
Andrew, che sovrasta la cittadina di New Edimburgh. Gli indigeni sono
anche amichevoli, ma
i campi non danno raccolti, e le malattie colpiscono un po' tutti
fino a uccidere 10 persone al giorno. I coloni chiedono aiuto agli
insediamenti vicini, che guarda caso sono inglesi, ma da Londra
arriva l'ordine di non rifornire né soccorrere gli scozzesi.
Nel
luglio 1699 la Nuova Caledonia viene abbandonata. Solo una nave
riesce a tornare in Scozia con gli unici 300 sopravvissuti. Una
seconda nave ripara in Giamaica, dove gli inglesi rifiutano ogni
assistenza. Moriranno tutti alla fonda fuori di Port Royal. Nel
frattempo una seconda spedizione scozzese con altri 1200 coloni fa
rotta su New Edimburgh. Ci arriva il 30 novembre 1699 e trova un
cimitero. Anche di questa seconda spedizione i sopravvissuti saranno
poche decine. Lo Schema di Darien è un fallimento totale, la Scozia
è in bancarotta. Gli Inglesi accettano di accollarsi il debito del
governo scozzese verso i sottoscrittori; in cambio chiedono
l'annessione. Alla fine la Scozia firma l'Atto di Unione (con Londra
che compra il voto di molti parlamentari scozzesi) che prevede la
rinuncia all'indipendenza, la fusione delle bandiere, l'abolizione
del gaelico e lo smantellamento dei clan. La somma pagata passerà
alla storia come “l’Equivalente”, o “il Prezzo della Scozia”.
Nessun commento:
Posta un commento