Sembra
impossibile ma…
A
Giava c’è una chiesa che sembra un gigantesco pollo. Si chiama
Gereja Ayam, sorge su una collinetta in mezzo alla foresta, ed è una
"casa di preghiera” cristiana non consacrata (almeno fino ad
oggi) costruita nella zona di Magelang, a 20 minuti di auto da
Borobudur, il più grande monumento buddhista del mondo. Perché
proprio un pollo? Perché in realtà vorrebbe essere una colomba.
Anno
1989. A Giacarta Daniel Alamsjah, che oggi ha 75 anni, riceve in
sogno la visione di una enorme colomba con le ali bianche come neve
appollaiata su una collina. Una voce gli chiede di costruire una casa
di culto; non solo per i cristiani però, ma per la preghiera e la
meditazione dei seguaci di ogni religione. Circa un anno dopo
Alamsjah passa per caso da Magelang, dove non è mai stato, e un
amico lo porta su una collina: “Non credevo ai miei occhi: era
quella della mia visione, stesso paesaggio e stesso punto di vista”.
Dopo aver pregato tutta la notte, lascia la cittadina deciso a
costruire la chiesa. Due settimane dopo lo chiama il proprietario del
terreno: è disposto a vendere: 2000 dollari per 5000 metriquadrati.
Affare fatto. Il tempo (lungo) di avere i permessi, e nel 1992
Alamsjah con una squadra di 30 lavoranti del paese inizia a costruire
la sua colomba. Anche se non sa niente di architettura, è lui a
realizzare il progetto per restare fedele alla sua visione. I lavori
vanno avanti per 8 anni, con gli abitanti sempre più perplessi man
mano che prende forma: per loro diventa “la chiesa del pollo”.
Poi, nel 2000 finiscono i soldi.
Per
15 anni la struttura sembra destinata ad andare in rovina. Poi viene
usata come location per un film, finisce sui giornali e in breve
l’immagine del pollo gigante diventa virale su internet. Iniziano
ad arrivare i turisti, in numero sempre crescente. E anche i fedeli
di varie religioni, che si fermano a meditare e a pregare all’interno
dell’edificio. Alamsjah fa pagare un biglietto d’ingresso,e con
il ricavato nel 2015 riapre il cantiere. E sogna di completare la sua
opera. “Per tutti ero un pazzo – dice - , anche per i miei figli.
Ma io sapevo di seguire il piano di Dio. Oggi migliaia di visitatori
vengono qui a pregare e a riflettere sulle loro vite, e tutti
rispettano ciò che ho realizzato". E che importa se è un pollo
o una colomba?
Nessun commento:
Posta un commento