Sembra
impossibile ma…
C’è
un’immagine che circola sul web che molti pensano sia un
fotomontaggio: una casa in equilibrio su una piccola roccia in mezzo
a un fiume. Bene, se volete vederla dal vivo la destinazione da
scrivere sul navigatore è Bajna Basta, in Serbia.
Facciamo
un salto nel 1968. La roccia ovviamente è già lì, nel bel mezzo
del fiume Drina, esattamente sulla linea di confine fra Serbia e
Bosnia Erzegovina, che però nella Jugoslavia di Tito sono solo
regioni geografiche unite sotto la stessa bandiera. E gli splendidi
boschi che si innalzano sulle sponde dovranno aspettare ancora 13
anni per diventare il Parco Nazionale di Tara.
Un
gruppo di amici, ragazzi e ragazze giovanissimi, nelle giornate
estive dopo una nuotata nella Drina ha l’abitudine di fermarsi a
prendere il sole sulla roccia, tranquilla e isolata ma non proprio
comoda per distendersi e riposarsi. Così decidono di “attrezzarla”
con alcuni tavoloni presi da un vicino capannone abbandonato. Il
legname e quanto serve per costruire la piattaforma,viene trasportato
con barchette e canoe. L’anno successivo per rendere più facile
l’approdo vengono scolpiti alcuni gradini nella roccia, e. una
volta consolidata la piattaforma che fa da base, ecco venir su prima
le pareti, poi il tetto. La casa sul fiume è pronta. In seguito i
ragazzi portano mobili ed elementi di arredo, e il bungalow diventa
per loro il luogo perfetto dove trascorrere le vacanze. Nel tempo le
intemperie e le piene del fiume la danneggeranno più volte, ma la
gente del paese, che ha adottato la casa, la ricostruirà ogni volta.
Nel
2012 poi l’immagine viene “rubata” dalla fotografa ungherese
Irene Becker e pubblicata sul National Geographic. In breve lo scatto
diventa virale. E i turisti, potenza del web, invadono il Parco di
Tara come mai prima: arrivano da tutto il mondo per fotografare uno
dei luoghi più insoliti del pianeta.
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