Sembra
impossibile ma…
Le
balene beluga continuano a sorprendere gli studiosi per la loro
capacità di imparare e riprodurre linguaggi di specie diverse, dai
delfini… all’uomo. L’ultimo studio è recentissimo, lo pubblica
la rivista scientifica Animal Cognition. Una balena di 4 anni
introdotta nel delfinario di Koktebel in Crimea, ha acquisito alcuni
suoni della "lingua" dei delfini e riesce a comunicare con
loro. "Due mesi dopo il suo arrivo – spiega la ricercatrice
Elena Panaova, dell'Accademia delle scienze di Mosca – il Beluga
imitava i fischi dei delfini". I ricercatori hanno registrato
più di 90 ore di audio delle comunicazioni fra balena e delfini, e
hanno avuto la conferma che ogni giorno il cetaceo apprende ed
utilizza nuovi suoni”.
Se
questo è l’ultimo caso, il più eclatante è sicuramente quello di
Noc, un Beluga studiato per anni dai ricercatori del Marine Mammal
Navy di San Diego. Il cetaceo era in grado di emettere suoni simili a
quelli del linguaggio umano, appresi spontaneamente. Il professor Sam
Ridgway, autore dello studio sottolinea che “I rumori registrati
sono molto difficili da produrre per un beluga. Noc ha dovuto
modificare i propri meccanismi vocali per riuscire a farlo. Di certo
quei suoni sono un esempio di apprendimento vocale”.
Ma
come ha fatto la balena a sviluppare la sua capacità, e come è
stata scoperta? Per 7 anni ha avuto modo di ascoltare i discorsi
degli umani in superficie, ed è stata presente quando i subacquei
utilizzavano apparecchiature per comunicare. Finché un giorno un
subacqueo emerge dalla vasca chiedendo “Chi è che mi ha detto di
uscire dall’acqua?”. Stupore, nessuno aveva parlato. I sospetti
cadono su Noc, che da quel giorno è monitorata e registrata dai
ricercatori. Che fanno una scoperta: per “parlare” la balena ha
dovuto cambiare profondamente il modo di emettere suoni, modificando
il tratto nasale in modo innaturale per imitare il lavoro delle corde
vocali. Il che lascia ipotizzare una sua precisa volontà di
comunicare. Non ci resta che ascoltarla.
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