Sembra
impossibile ma…
Diverse
specie di ragni sono capaci di spostarsi nell’aria appesi a una
sorta di paracadute che loro stessi hanno costruito. Si chiama
ballooning, ed è un fenomeno ben noto agli entomologi. In sostanza
gli aracnidi secernono la loro ragnatela e vi si appendono, quindi si
lasciano trasportare dal vento anche per lunghi tragitti. Secondo uno
studio del Journal of Arachnology, i ragni collegano dozzine di
filamenti e creano una sorta di paracadute dalla forma triangolare
che gli permette di usare il vento per spostarsi in nuove zone.
Il
fenomeno, già segnalato da Charles Darwin nel suo “The voyage of
the beagle”, è comune a varie specie di ragni e di acari e avviene
normalmente senza che ce ne rendiamo conto. Il più delle volte
infatti il volo non viene neanche notato. Ma in particolari
situazioni è capitato di assistere a una vera e propria invasione
dal cielo, una sorta di incredibile nevicata che copre
silenziosamente il paesaggio e fa pensare a un’invasione
extraterrestre. Non a caso il fenomeno della bambagia silicea (o
"capelli d'angelo") è citato in diversi testi di ufologia
come fatto misterioso collegato a presenze aliene.
Di
pochi mesi fa l’ultima “invasione” di proporzioni bibliche: gli
abitanti di Goulburn, in Australia, al risveglio hanno trovato case,
strade e campagne coperte da una fitta coltre di ragnatele, mentre il
terreno brulicava di migliaia di piccoli ragni, che continuavano a
cadere dal cielo. Lanciato l’allarme anche via internet, sono stati
rassicurati dagli studiosi subito intervenuti: si tratta di un
fenomeno naturale, hanno detto, raro solo per le dimensioni.
Particolari condizioni meteorologiche e correnti ventose hanno
radunato nella stessa area un gran numero di ragni. Che peraltro sono
ancora troppo giovani per essere in qualche modo pericolosi. Eventi
simili sono stati documentati negli ultimi anni anche in Texas, in
Brasile e ancora in Australia, vicino alla cittadina di Wagga Wagga.
E in Italia nel corso di una memorabile partita di calcio. Ma questa
è un’altra storia, e ve la racconterò un’altra volta.
Nessun commento:
Posta un commento