giovedì 4 giugno 2020

531 - IL COLTELLO PIU' VELOCE DEL WEST-END




Sembra impossibile ma...
Questa è una storia vera. Robert Liston nasce a Ecclesmachan in Scozia nel 1794; figlio di un pastore protestante con una certa fama di inventore, si laurea in medicina e nel 1818 è docente di anatomia all'Università di Edimburgo e chirurgo alla Royal Infirmary. Uomo molto alto, vigoroso, a detta degli altri medici è rude, vanitoso e arrogante; solo con loro però, perché dai pazienti è considerato premuroso e gentile, oltre che caritatevole e sempre disponibile verso i più poveri. Più volte risolve casi dichiarati incurabili da altri chirurghi, e questo lo rende sempre più impopolare fra i colleghi, tanto che nel 1835 è costretto a lasciare la Scozia e accettare la cattedra di Clinica Chirurgica all'University College di Londra.

Come chirurgo si rivela abile e velocissimo, e si specializza nelle amputazioni per le quali inventa tecniche e strumenti, alcuni dei quali in uso ancora oggi. Liston è in grado di amputare un arto in due minuti e mezzo. La rimozione di un tumore scrotale del peso di 20 chilogrammi in 4 minuti gli vale il soprannome di “coltello più veloce del West End”. E la rapidità con cui esegue gli interventi in un'epoca in cui non esiste l'anestesia è preziosa sia per limitare il dolore che per aumentare le probabilità di sopravvivenza: la maggior parte dei chirurghi infatti perdono un paziente ogni quattro, il chirurgo scozzese soltanto uno ogni dieci.

Le sue operazioni, seguite spesso da un folto pubblico, sono uno spettacolo. Che inizia sempre con la frase “Time me gentlemen” con cui Liston fa partire il cronometro. Il chirurgo incide la carne con un coltello, poi se lo mette fra i denti e procede a tagliare l’osso con una sega, infine richiude e ricuce il tutto cercando di limitare la perdita di sangue. Non sempre però le cose vanno bene: una volta nell'amputare la gamba ad un contadino preso dalla frenesia finisce per tagliargli via anche i testicoli. Così fra centinaia di interventi perfetti, più di uno finisce negli annali dei “great medical disaster”. E uno in particolare passa alla storia: l'amputazione di una gamba, al solito, in due minuti e mezzo. Liston inizia a tagliare, e l’uomo si dimena come un pazzo, con gli assistenti che tentano invano di bloccarlo. Nella concitazione il chirurgo taglia le dita di un assistente ed il cappotto di uno spettatore. Che però fra gli spruzzi di sangue pensa di esser stato ferito, e per lo spavento si accascia a terra fulminato da un infarto. Le ferite di paziente e assistente poi, come spesso accade, vanno in cancrena, e i due muoiono nei giorni seguenti. A conti fatti, è l'unico intervento chirurgico della storia con un tasso di mortalità del 300%.

Nel 1846 il chirurgo scozzese è il primo in Europa ad eseguire un' operazione utilizzando l'etere: la prima vera anestesia. Con il paziente addormentato completa l'amputazione in soli 25 secondi: si aprono scenari tutti nuovi. Che però non potrà esplorare. Robert Liston morirà infatti pochi mesi dopo in un incidente in barca a vela.



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