Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera. Robert Liston nasce a Ecclesmachan in Scozia nel
1794; figlio di un pastore protestante con una certa fama di
inventore, si laurea in medicina e nel 1818 è docente di anatomia
all'Università di Edimburgo e chirurgo alla Royal Infirmary. Uomo
molto alto, vigoroso, a detta degli altri medici è rude, vanitoso e
arrogante; solo con loro però, perché dai pazienti è considerato
premuroso e gentile, oltre che caritatevole e sempre disponibile
verso i più poveri. Più volte risolve casi dichiarati incurabili da
altri chirurghi, e questo lo rende sempre più impopolare fra i
colleghi, tanto che nel 1835 è costretto a lasciare la Scozia e
accettare la cattedra di Clinica Chirurgica all'University College di
Londra.
Come
chirurgo si rivela abile e velocissimo, e si specializza nelle
amputazioni per le quali inventa tecniche e strumenti, alcuni dei
quali in uso ancora oggi. Liston è in grado di amputare un
arto in due minuti e mezzo. La rimozione di un tumore scrotale del
peso di 20 chilogrammi in 4 minuti gli vale il soprannome di
“coltello più veloce del West
End”. E la rapidità con cui esegue gli interventi in
un'epoca in cui non esiste l'anestesia è preziosa sia per limitare
il dolore che per aumentare le probabilità di sopravvivenza: la
maggior parte dei chirurghi infatti perdono un paziente ogni quattro,
il chirurgo scozzese soltanto uno ogni dieci.
Le
sue operazioni, seguite spesso da un folto pubblico, sono uno
spettacolo. Che inizia sempre con la frase “Time me gentlemen”
con cui Liston fa partire il cronometro. Il chirurgo incide la carne
con un coltello, poi se lo mette fra i denti e procede a tagliare
l’osso con una sega, infine richiude e ricuce il tutto cercando di
limitare la perdita di sangue. Non sempre però le cose vanno bene:
una volta nell'amputare la gamba ad
un contadino preso dalla frenesia finisce per tagliargli via anche i
testicoli. Così fra centinaia di interventi perfetti, più di uno
finisce negli annali dei “great medical disaster”. E uno in
particolare passa alla storia: l'amputazione di una gamba, al solito,
in due minuti e mezzo. Liston inizia a tagliare, e l’uomo si
dimena come un pazzo, con gli assistenti che tentano invano di
bloccarlo. Nella concitazione il chirurgo taglia le dita di un
assistente ed il cappotto di uno spettatore. Che però fra gli
spruzzi di sangue pensa di esser stato ferito, e per lo spavento si
accascia a terra fulminato da un infarto. Le ferite di paziente e
assistente poi, come spesso accade, vanno in cancrena, e i due
muoiono nei giorni seguenti. A conti fatti, è l'unico intervento
chirurgico della storia con un tasso di mortalità del 300%.
Nel
1846 il chirurgo scozzese è il primo in Europa ad eseguire un'
operazione utilizzando l'etere: la prima vera anestesia. Con il
paziente addormentato completa l'amputazione in soli 25
secondi: si aprono scenari tutti nuovi. Che però non potrà
esplorare. Robert Liston morirà infatti pochi mesi dopo in un
incidente in barca a vela.
Nessun commento:
Posta un commento