venerdì 7 agosto 2020

714 - IL MANOSCRITTO IMPOSSIBILE

           

 
Sembra impossibile ma...

Seicento anni fa qualcuno ha scritto un libro usando una lingua sconosciuta: l'alfabeto non si avvicina a nessuno di quelli noti, ci sono decine di disegni di piante mai viste e diagrammi con nozioni astronomiche e astrologiche misteriose. Grazie alla segnalazione di Andrea Zitani vi racconto la storia del libro impossibile.

Il manoscritto Voynich è conservato nella Biblioteca Beinecke dell'Università di Yale, negli Stati Uniti. Scritto a mano su pergamena di vitello, è formato da 116 fogli divisi in 20 fascicoli; molte pagine, più grandi delle altre, sono ripiegate. Il tutto è corredato da numerose illustrazioni a colori. E' il 1912 quando il mercante di libri Wilfrid Voynich (da cui il nome) acquista l'antico codice dal collegio gesuita di Villa Mondragone, vicino a Frascati. All'interno trova una lettera datata 1665 con la quale Johannes Marcus Marci, medico di Rodolfo II di Boemia, invia il libro a Roma perché sia decifrato. Marci sostiene di aver ereditato il testo a suo dire duecentesco da un alchimista che l'aveva avuto dall'imperatore Rodolfo II che a sua volta l'aveva comprato per una grossa somma (600 ducati). Non si contano gli illustri studiosi che da decenni tentano di decifrarlo, elaborando le teorie più svariate; e più volte, anche in tempi recentissimi, hanno annunciato di esserci riusciti. Ogni volta però le loro conclusioni sono state confutate, e ancora oggi il mistero sull'idioma usato e sulla natura stessa del libro è fitto.

Ma cosa contiene il manoscritto? La sezione I è dedicata alla botanica con 113 disegni di piante sconosciute; la sezione II mostra 25 diagrammi che richiamano stelle e pianeti e anche segni zodiacali; nella sezione III si vedono diverse figure femminili nude spesso immerse fino al ginocchio nel liquido scuro contenuto in strane vasche intercomunicanti; segue un foglio ripiegato 6 volte con 9 medaglioni con stelle e strane immagini che richiamano corolle di petali e fasci di tubi; le immagini della sezione IV raffigurano ampolle e fiale simili a quelle delle antiche farmacie. Nell'ultima sezione (per molti un indice), si vedono solo righe e stelline. Il libro infine non è completo: risultano mancare 14 fogli.

La maggior parte degli studiosi fino a poco tempo fa riteneva valida una teoria supportata da diversi riscontri storici: il manoscritto sarebbe opera dell'astrologo Edward Kelley e del filosofo John Dee, passati alla storia anche per la loro poco specchiata onestà. Lo avrebbero ideato e scritto loro per truffare Rodolfo II (non nuovo a disavventure del genere) spacciandolo per opera di Ruggero Bacone, e l'imperatore avrebbe versato ai due i 600 ducati di cui parla la lettera. Poi, nel 2011, la datazione con la tecnica del carbonio-14 delle pergamene ha stabilito con certezza che queste risalgono a un periodo fra il 1404 e il 1438. E Kelley e Dee sono vissuti invece a fine Cinquecento. Non può quindi essere opera loro. Ah, dimenticavo, c'è un ultimo enigma: una delle poche piante riconoscibili con certezza nella sezione botanica è un girasole comune. Che è arrivato in Europa con la scoperta dell’America, quindi dopo il 1492. Come è possibile che oltre mezzo secolo prima un'ignota mano lo abbia disegnato sul Codice Voynich?

Guarda nei video i documentari sul misterioso libro e segui il ink per  sfogliare il manoscritto sul sito dell'università di Yale. 

 

                           
 

 

 

                           

 

https://brbl-dl.library.yale.edu/pdfgen/exportPDF.php?bibid=2002046&solrid=3519597 

 


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