mercoledì 12 agosto 2020

719 - LA CHIESA DI CARTA

 

Sembra impossibile ma...

Un ricercatore italiano ha ritrovato le tracce di un'antica chiesa norvegese dimenticata da decenni e diventata ormai leggendaria. Una chiesa costruita 200 anni fa. Interamente in cartapesta.

La ricerca di Paolo Spalluto inizia all'Accademia di belle arti di Lecce, quando legge in un libro che "In Norvegia c'era una chiesa fatta in carta". Niente di più. Incuriosito, si mette in contatto con alcuni storici delle università norvegesi che gli consigliano di andare direttamente sul posto, a Bergen. Così inizia un'indagine che andrà avanti per 5 anni, totalmente autofinanziata. E dagli archivi della città scandinava, un frammento alla volta, torna alla luce la storia della chiesa di carta: una singolare architettura costruita nel 1793 e sopravvissuta per 40 anni, dalle caratteristiche “ai confini della realtà”. Perché la speciale cartapesta ideata dal costruttore è idrorepellente e ignifuga, e l'intero progetto anticipa di due secoli le tematiche della bioedilizia.

Ma facciamo un salto indietro nel tempo per visitare la chiesa di carta. A costruirla è Werner Christie, nato nel 1746 a Tysnes. Avvocato, industriale e inventore, alla laurea in legge affianca studi di meccanica, matematica, architettura e lingue. Nel 1784 acquista la fattoria Hop vicina a un lago. E' lì che costruirà la sua chiesa. I racconti riemersi da libri e documenti confermano che "Christie, con l'aiuto dei contadini, ha costruito un tempio antico, una chiesa in carta in Hop” con tanto di “cupola maestosa, pilastri corinzi e un interno splendido”; “A Hop – scrive un altro - ho visto una chiesa di carta che ricorda in piccolo il Pantheon di Roma, ottagonale all'esterno, rotonda dentro, con un diametro d 24 Alen (14,4 metri). Numerose le immagini all'interno e all'esterno, anch'esse di cartapesta. Christie dice che la fattoria dove abita è costruita con gli stessi materiali. In ogni stanza c'è un grande forno letteralmente fatto di cartapesta. Christie ha elaborato il mix di carta con tale perfezione che è come la pietra, né fuoco né acqua possono danneggiarla”. Dopo la morte dell'inventore nel 1822, l'edificio sacro fu abbandonato al degrado e poi demolito 7 anni dopo dal nuovo proprietario della tenuta perché pericolante.

Spalluto in seguito ha ritrovato alcune immagini della chiesa e la riproduzione di un dipinto a olio, lo spartito della musica che suonarono il giorno dell'inaugurazione, e una pietra con l'iscrizione "Anno 1793 costruita da Christie e i suoi servi", unico reperto rimasto sul luogo dove sorgeva. Insieme ad un architetto norvegese ha anche elaborato un progetto artistico che comprende la realizzazione di un muro di cartapesta fatto a mano (attualmente esposto in una galleria di Tjiome in Norvegia) riprendendo le indicazioni dagli antichi documenti ritrovati. Già, perché il ricercatore italiano ha anche ricostruito l'impasto “segreto” usato per la costruzione: “carta molto vecchia imbevuta di acqua al vetriolo, gesso, myse (sottoprodotto della lavorazione del formaggio, una specie di ricotta) e chiaro d'uovo: lavorato come pane e lasciato seccare all'aria diventa duro come pietra, ignifugo ed impermeabile.

Segui il link per leggere l'articolo dedicato alla scoperta di Spalluto sulla rivista norvegese “Vart land”. 

https://paolospalluto.blogspot.com/search?q=Bergen&m=1&fbclid=IwAR1pgOY4KYqSbqfk2LDhkqnpSfq-kw-FNNCJaZ-E9bFsZkbGP-yZ6CpzyOU 

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