venerdì 14 agosto 2020

721 - COME UN CANGURO NEL MARSUPIO

 

Sembra impossibile ma...

C'è una tecnica naturale per la salute dei neonati prematuri che dalla Colombia dove è stata ideata sta conquistando il mondo: si chiama Canguro terapia e può essere determinante se usata come strategia di cura, integrata con l'incubatrice tradizionale, per diminuire i tassi di mortalità infantile. Ringrazio Norberto Colella per la segnalazione, e vi portò nella Bogotà del 1970, dove la pediatra Nathalie Charpak scopre (o riscopre) una verità tanto semplice e naturale da apparire banale: il contatto pelle a pelle tra il bambino e la mamma favorisce lo sviluppo e il benessere del neonato. Nasce così la “Kangaroo mother care”. Vediamo come funziona.

La mamma entra in una stanza buia e silenziosa, il bambino nudo viene adagiato a pancia in giù sul suo petto, “pelle a pelle”; i due vengono coperti, e il neonato è completamente avvolto dall'abbraccio materno; già, proprio come un cangurino nel marsupio, da cui il nome. La seduta dura 90 minuti, e va ripetuta almeno quattro volte al giorno: non c’è una dose massima, più il neonato sta col genitore meglio è. Tutto qui? Sì, ma non è poco. Lo confermano l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che supporta già da anni il “Metodo canguro”, e medici e ostetriche di tutto il pianeta che lo mettono in pratica. Perché l'ambiente delle terapie intensive neonatali, per quanto ben organizzate e funzionanti, non è il massimo per i piccoli nati prematuramente, spesso con organi e sistema immunitario non ancora del tutto sviluppati. Passare dal grembo materno caldo e confortevole ad un mondo esterno più rumoroso e pieno di stimoli sensoriali e motori, per i neonati è comunque uno shock, e per quelli più deboli anche un fattore di rischio. E la “Kangaroo mother care” favorisce questa transizione.

In questi anni sono arrivate le conferme dei concreti benefici del metodo: per il neonato migliorano i livelli di saturazione di ossigeno e si stabilizzano respirazione e battito cardiaco. Riscontri positivi anche sul sonno, la crescita, l’aumento di peso, lo sviluppo neurologico e la temperatura corporea. Poi ci sono i vantaggi per la mamma: facilita l’allattamento al seno e aumenta il livello di ossitocina, l'”ormone del benessere” che contrasta il calo di estrogeni e progesterone post partum.

In Italia (dove ogni anno sono 32.000 i neonati prematuri) la Canguro terapia è possibile un po' ovunque. Possibile, ma spesso difficilmente realizzabile. Perché il presupposto è l'apertura 24 ore su 24 delle terapie intensive neonatali, che invece è garantita solo in una parte delle strutture; la formazione specifica del personale poi è carente, e non mancano intoppi burocratici legati all'assenza di protocolli-guida. Il servizio quindi è accessibile solo a un certo numero di neonati, e spesso per tempi assai limitati. Risultato, la pratica, comune in altri Paesi, da noi ancora “sembra impossibile...”

Ah, un'ultima cosa: tutto quanto detto sulla terapia (a parte allattamento e ossitocina) non vale solo per la madre: anche il padre può praticarla, con gli stessi risultati. E babbo e mamma si possono alternare nel ruolo di marsupio per il loro cangurino.

Guarda il video sulla Canguro terapia e quello che spiega come metterla in pratica.

 

  



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