domenica 16 agosto 2020

722 - L'ISOLA DIMENTICATA

 

Sembra impossibile ma...

Niihau è una delle 8 grandi isole che insieme a numerosi atolli e altri isolotti compongono l'arcipelago delle Hawaii. Si scorge in lontananza dalla spiaggia di Kekaha, sull'isola di Kauai. E questo, se non fate parte di un ristrettissimo gruppo di fortunate persone, è l'unico modo di vederla. Ringrazio Maria Landi per la segnalazione, e vi porto in viaggio nel tempo, indietro di un paio di secoli. Quando le “Isole del vento” non erano ancora state scoperte dai turisti.

Niihau, settima in ordine di grandezza fra le isole abitate dell'arcipelago, da oltre un secolo e mezzo è proprietà privata. Corre l'anno 1864 quando il re Kamehameha V vende l’isola ad Elisabeth Sinclair, erede di una ricca famiglia scozzese, in cambio di una quantità d’oro equivalente a 10.000 dollari, e a una promessa: la nuova proprietaria dovrà preservare lo stile di vita degli abitanti e la loro lingua. Niihau diventa così un mondo a parte rispetto al resto dell'arcipelago, e quando nel 1893 il nuovo governo supportato da coloni europei proibisce l'uso della lingua dei nativi hawaiani, il divieto qui non viene rispettato. L’isolamento poi diventa totale nel 1930, per proteggere gli abitanti da malattie arrivate da Paesi lontani, dopo che 11 bambini sono morti di morbillo. Negli anni la proprietà dell’isola è trasmessa ai discendenti della famiglia Sinclair, gli ultimi dei quali oggi sono i fratelli Bruce e Keith Robinson. Che ancora mantengono l'antica promessa.

Così Niihau è uno dei pochi luoghi del mondo a meritare l'abusato appellativo di isola incontaminata, e qui la vita non è diversa da quella osservata da Cook a fine Settecento, quando ha scoperto le Hawaii. Non ci sono strade asfaltate, solo sentieri sterrati; niente luce elettrica, acqua corrente, negozi, alberghi, automobili. L'unico insediamento umano è la “Comunità non incorporata” di Puʻuwai, l'ultima che parla ancora l'hawaiano. Il censimento del 2010 ha contato 170 residenti, ma solo una parte sono permanenti. Vivono di caccia, di pesca e di agricoltura, sono liberi di viaggiare, andare in altre isole e tornare. Sono tenuti però a rispettare una serie di regole vecchie di 150 anni, dettate dalla famiglia Sinclair-Robinson, scozzesi presbiteriani molto ferventi e rigorosi nella loro fede. Così sono vietati alcolici, armi e tabacco, gli uomini non possono portare i capelli lunghi, e la domenica tutti devono andare in chiesa.

L'accesso all'isola oggi è permesso solo ai parenti dei residenti, al personale della Marina degli Stati Uniti e ai funzionari governativi, oltre agli ospiti invitati dai Robinson. Che dal 1987 permettono un limitatissimo numero di ingressi turistici a piccoli gruppi per visite guidate di poche ore, col divieto di qualunque contatto con la gente del posto. “Perché noi – dice con orgoglio Bruce Robinson – le promesse le manteniamo, e la nostra priorità è proteggere la cultura e lo stile di vita dei Niihauans”.

Guarda i video per scoprire Niihau e partecipare a una delle rare visite.

 

 

 

 

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