venerdì 21 agosto 2020

725 - ZIO ADOLFO IN ARTE FÜHRER

 

Sembra impossibile ma...

Il 6 marzo del 1944 William Hitler dopo aver prestato giuramento si imbarcò su una nave della Marina militare americana. E andò a combattere contro la Germania nazista guidata da suo zio Adolf.

L'amico Gei Gi mi segnala la strana storia del nipote di Adolf Hitler. Che inizia il 12 marzo del 1911, quando nasce in una casa di Liverpool. Il padre Alois Hitler Jr. ha conosciuto la moglie Bridget due anni prima a Dublino, e dopo il matrimonio si è trasferito nella città inglese dove lavora come cameriere al “Lyons Café”. La sua passione però è il gioco d'azzardo, e nel 1914 va in tournée nel continente. Invece di tornare a casa però, saluta moglie e figlio con una lettera, va in Germania e si risposa con una donna tedesca, con cui ha un altro figlio, Heinz, che diventerà un convinto nazista e morirà prigioniero in Russia. Alla richiesta di Alois Jr di rivedere William, Bridget risponde picche, almeno finché non sarà maggiorenne. Così nel 1929 il giovane Willy approda in Germania, dove la stella dello zio Adolf sta iniziando a brillare, e nei due anni successivi fa la spola fra Liverpool e Berlino; per mantenersi scrive per i giornali britannici una serie di articoli con aneddoti e stravaganze del futuro führer, finché lo zio gli ordina di cessare le pubblicazioni. William obbedisce, ma in cambio chiede un buon lavoro; nel 1933 entra alla Reichsbank della capitale, due anni dopo passa alla fabbrica Opel, ma viene accusato di furto e licenziato.

Nel 1936 torna in Inghilterra e tenta di arruolarsi nelle forze armate, ma viene escluso. Motivo? Il proprio cognome. Così rieccolo nel reich, impiegato come venditore di auto. Un lavoro che non lo soddisfa: come si fa a vendere auto mentre lo zio progetta di conquistare il mondo? Le sue continue richieste di un cospicuo miglioramento sociale vengono respinte, e i rapporti fra i due si guastano definitivamente, tanto che William dall'Inghilterra scrive una lettera ricattatoria al congiunto minacciandolo di vendere ai giornali le più imbarazzanti storie di famiglia, a cominciare dalla presunta origine ebraica di un avo paterno degli Hitler. Il dittatore sembra cedere, offre al nipote un ruolo di alto rango a condizione che rinunci alla cittadinanza britannica, e lo invita a trovarlo alla cancelleria del reich. William non si fida, teme una trappola, e a inizio 1939 anziché tornare in Germania vola negli Stati Uniti, invitato insieme alla madre dal magnate William Randolph Hearst per un tour di conferenze. Il 4 luglio del 1939 la rivista britannica “Look” pubblica un suo articolo intitolato “Why i hate my uncle” “Perché odio mio zio”, di lì a poco scoppia a guerra in Europa e lui e sua madre restano bloccati negli States. William tenta di arruolarsi nell’esercito statunitense, ma viene scartato. Un tentativo che ripeterà più volte; riuscirà nel suo scopo solo con una lettera al presidente Franklin D. Roosevelt, che, interpellato il direttore dell'Fbi John Edgar Hoover, gli concede il placet.

E siamo al 6 marzo del 1944, quando William Hitler, arruolato come aiutante farmacista (poi addetto ospedaliero) entra in guerra contro lo zio Adolfo. Tre anni di servizio, una guerra vinta, una ferita da proiettile Shrapnel (ma solo a cose fatte, nel 1947), e il congedo nello stesso anno, decorato con il Purple heart. Questo il suo palmares. Dopo la guerra Willy Hitler cambia nome, diventa William Stuart-Houston, riceve la cittadinanza americana, si sposa e ha quattro figli. Si trasferisce a Patchogue vicino Long Island dove grazie apre un'azienda che analizza campioni di sangue per gli ospedali. Muore il 14 luglio del 1987. Nel 2014 viene scoperto il suo diario segreto, ancora da pubblicare. Nessuno dei 4 figli ha discendenti. Pare non sia un caso: i 4 avrebbero deciso di non procreare per cancellare la linea genealogica degli Hitler.

Guarda i video con la storia di William Hitler e un documentario sulla famiglia del führer.

 

 


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