domenica 23 agosto 2020

726 - VENEZIA HORROR STORIES

 

Sembra impossibile ma...

Le isole della laguna di Venezia nascondono storie e leggende di sapore horror. Alcune vere, altre meno. Ringrazio Marco Antoniol per la segnalazione e vi porto su due di queste: l'isola degli scheletri e l'isola più infestata del mondo.

Sant'Ariano, a nordest di Torcello, oggi è abbastanza anonima, ma fino a pochi anni fa offriva un paesaggio da brividi, e i veneziani non passavano volentieri nelle vicinanze: fra le paludi della Centrega e della Rosa si apriva uno slargo, un muro circondava un groviglio di rovi e arbusti, al centro una collina biancastra: scheletri umani. Non bastasse, l'isola era (ed è) infestata, ma non da fantasmi: da topi e serpenti, i “carbonassi”, innocui ma repellenti. L'isola è ciò che resta di Costanziaco, grosso centro lagunare abitato dal VI all'XI secolo. Dal 1160 ospitò il monastero di sant'Adriano; Le benedettine che lo abitavano provenivano dalle più importanti famiglie veneziane, e pare che nel 1439 siano state trasferite in massa per aver dato vita a una serie di episodi boccacceschi con patrizi della Serenissima.

Nel 1565 il Senato decise di usare il sito abbandonato come ossario dove accogliere i resti provenienti dai numerosi cimiteri veneziani. Fu costruito il muro perimetrale e le barche iniziarono a fare la spola con la città, scaricando i resti di migliaia di cadaveri. Gli unici visitatori per decenni sono stati gli studenti di Medicina in cerca di teschi e ossa per i loro studi. Il servizio è proseguito fino al 1933, ma la collina di ossa è stata visibile fino a pochi anni fa. Oggi il muro è stato sistemato e l'erba ha coperto gli scheletri; le visite sono vietate, e in ogni caso ci pensano rovi, topi e serpenti a tener lontani i curiosi.

Che invece sono di casa a Poveglia, “The most haunted island of the world”, come si legge in centinaia di articoli sul web. Sette ettari e mezzo di case diroccate, anche qui in mezzo ai rovi, nella laguna sud. Ora, se chiedete a un veneziano, vi dirà che questo è il posto più tranquillo del mondo, i loro padri e i loro nonni ci sbarcavano da ragazzini per giochi avventurosi, e da adulti per grigliate di pesce in compagnia. Inoltre di presenze più o meno maligne non c'è traccia nel pur vasto repertorio di storie e tradizioni popolari veneziane. E allora com'è che si è guadagnata la malefica fama mondiale? Tutto comincia assai di recente, nel 2001 con una troupe di Fox Family Channel che sceglie l'isola per due puntate di “Scariest Places on Earth” e le intitola “Island of No Return: The Venice Dare”. Perché proprio Poveglia? Probabilmente perché è una location perfetta per storie di spiriti. E se non ce ne sono, si inventano.

Otto anni dopo arriva il bis, e questa volta fa il botto: sbarca la troupe della seguitissima serie tv Ghost Adventures (in italiano Cacciatori di fantasmi) e passa una notte sull'isola. E alla luce dell'infrarosso, fra antichi istituti diroccati e ruderi di chiese succede di tutto: quello che va in onda è un vero film horror con possessioni demoniache e apparizioni spiritiche; si racconta di antichi lazzaretti, conventi, ospedali psichiatrici e fosse comuni fucina di anime dannate. Cosa importa se a Poveglia non c’è mai stato nulla di tutto questo? Nè lazzeretti né fosse comuni (solo due navi di appestati in quarantena con 20 vittime di cui si conoscono i nomi), né manicomi con sadici dottori (fino agli anni sessanta c'era solo un ricovero per anziani). Il filmato fa il giro del mondo; nel 2016 cinque teenagers del Colorado si fanno lasciare sull'isola al tramonto con attrezzature da ghostbusters. Poco dopo la mezzanotte da una barca a vela sentono le urla “Help! Ghosts!” (Aiutateci! Fantasmi!). A soccorrerli arriva la lancia dei vigili del fuoco. Ne parlano i giornali, sul web la notizia diventa virale. Et voilà, Poveglia diventa “The most haunted island of the world”, infestata sì, ma da curiosi e acchiappafantasmi.

Guarda i video: il primo è una visita all'isola di Sant'Ariano, il secondo è la puntata di Ghost Adventures dedicata a Poveglia.

 

 

 

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