mercoledì 26 agosto 2020

728 - UN AIRPASS E' PER SEMPRE


 

Sembra impossibile ma...

Steve Rothstein, funzionario di banca di Chicago, ha acquistato

dall'American Airlines un biglietto illimitato che permetteva di volare in prima classe quando e dove voleva per tutta la vita. Ringrazio Gei Gi che mi ha segnalato la storia del contratto più vantaggioso che un cliente abbia mai firmato: 250.000 dollari per un airpass che è poi costato all'azienda un milione di dollari l'anno per 21 anni.

Tutto inizia nel 1981. L'American Airlines è in deficit. Per raccogliere liquidità si inventa l'abbonamento degli abbonamenti, il top del suo programma “frequent flyer”: una serie di biglietti illimitati per viaggiare a vita in prima classe in vendita a 250.000 dollari (500.000 euro di oggi); chi lo desidera poi, con altri 150mila dollari, può estendere l’offerta a un accompagnatore (che può cambiare ad ogni viaggio). Non ci mette molto la compagnia aerea a capire che non è un grande affare: ai passeggeri bastano infatti un centinaio di voli per andare in pari, ma c'è chi ne fa molti di più. Nel 1990 il prezzo sale a 600.000 dollari, nel 1993 a un milione: nessuno lo compra più, e nel 1994 l’offerta viene ritirata. Ma nel frattempo un certo numero di clienti, una sessantina, vola con l'airpass in tasca.

Fra questi il più entusiasta è il nostro Steve, che ha fatto del volo la sua vita. Da quando nel 1987 ha comprato il superbiglietto (anche per l'accompagnatore) non si ferma un attimo. A norma di contratto, prenota viaggi di ogni tipo, anche se poi non li fa tutti. A volte decolla per andare a mangiare un hamburger in quel ristorantino in un'altra città, oppure va a vedere partite ed eventi sportivi dalla east alla west coast, o va in Canada al mattino, compra due pasti per se e per la moglie e torna a casa per l'ora di pranzo. Senza contare i viaggi veri e propri: in 21 anni percorre più di 10 milioni di miglia, vola centinaia di volte a New York e a Londra, almeno 120 a Tokyo, 50 a Hong Kong, 70 in Australia. Fra l'altro accumula oltre 40 milioni di miglia frequent flyer, che si traducono in voli gratis regalati ad amici e parenti. Spesso si inventa accompagnatori inesistenti per viaggiare comodo col sedile accanto al suo vuoto, o invita amici e semplici conoscenti a viaggiare gratis con lui. Solo dal 2005 al 2008 prenota più di 3000 voli, anche se poi decolla “appena” 500 volte.

American Airlines fa un po' di conti, e realizza che l'offerta gli è già costata più di 21 milioni di dollari. Rothstein va fermato ad ogni costo. Oltre al suo ci sono altri contratti onerosi, a partire da quello di Jacques Vroom: anche per lui si parla di un milione l'anno. Bisogna rescindere più contratti possibile. Il caso finisce in mano ai migliori avvocati. L’unica cosa che il contratto vieta è vendere il proprio biglietto o farsi pagare dall’accompagnatore. Diversi passeggeri che hanno viaggiato gratis con Rothstein o con Vroom vengono interrogati, alla fine salta fuori che sì, qualche passaggio di denaro c'è stato. A dicembre 2008 Steve sta per imbarcarsi da Chicago, lo ferma la security dell'aeroporto e gli consegna una lettera: il contratto è nullo con effetto immediato per comportamento fraudolento. Lo stesso succede a Vroom e ad altri clienti. Alcuni intentano causa contro l'azienda. Che nel 2011 fa bancarotta. American Airlines sarà poi risanata, e oggi è una delle compagnie più grandi del mondo. Rothstein, che ha perso in primo grado, è andato avanti, ma l'appello si è poi insabbiato nella jungla delle procedure fallimentari. Di certo il suo bel ticket illimitato non lo vedrà più, ma pare sia stato raggiunto un accordo extragiudiziale di cui non si conoscono i dettagli,. E' certo invece che altri viaggiatori meno “vistosi” continuano a volare in prima classe su American Airlines grazie a un biglietto comprato una trentina d'anni fa.

Guarda nei video la storia di Steve Rothstein e il racconto della “sciagurata offerta” di American Airlines.

 


 


 




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