giovedì 3 giugno 2021

743 - IL SAMURAI NERO


 

 Sembra impossibile ma...

Più di 400 anni fa in Giappone un colosso africano di nome Yasuke divenne un vero samurai al servizio di un potente feudatario. Ringrazio Gianfranco Di Mare per la segnalazione.

Vale la pena di raccontare l'incontro fra i due: corre l'anno 1579 quando il nobile Oda Nobunaga per le strade di Kyoto assiste a una rissa e rimane impressionato dalla figura possente e dalla forza di colui che ne esce vincitore. Lo convoca a corte, e siccome non ha mai visto prima un uomo di colore, chiede che Yasuke venga ben ripulito, pensando che la sua pelle sia coperta di sporcizia. Quando gli dicono che non è possibile, e che il suo aspetto non cambia, gli chiede: "Perché hai tinto la tua pelle con l'inchiostro nero?”. "Sono nato con la pelle nera" risponde lui. Questi eventi sono registrati in una lettera del 1581 del gesuita Luís Fróis e nel Rapporto annuale del 1582 della Missione dei Gesuiti in Giappone. Già, perché Yasuke, probabilmente originario del Mozambico, è arrivato in Giappone qualche tempo prima al seguito del sacerdote italiano Alessandro Valignano, ispettore delle missioni dei gesuiti nelle Indie, come guardia del corpo. Il religioso è a Kyoto per incontrare proprio il feudatario e chiedere il permesso di lasciare il Giappone.

Nobunaga rimane assai colpito da Yasuke, descritto come "alto 6 shaku e 2 sun (circa un metro e 90, un vero gigante rispetto agli standard giapponesi dell'epoca), con la pelle nera come carbone e la forza di 10 uomini". E organizza una festa per accoglierlo, dopo aver convinto Valignano, non si sa con quali mezzi, a farlo passare al suo servizio. E' la prima volta che uno straniero entra nella corte del signore feudale. Con ogni probabilità l'ospite parla già il giapponese, visto che a Nobunaga (che non parla altre lingue) “piace discutere e intrattenersi a lungo con lui”. Di lì a poco Yasuke diventa il primo straniero a ricevere lo status di samurai, concetto al tempo ancora molto fluido: in pratica chiunque prende le armi per conto di un signore può essere chiamato samurai.

Tre anni dopo, nel 1582, Nobunaga, poco prima di una battaglia viene tradito dal suo generale Akechi Mitsuhide, che anziché lanciarsi sul nemico, si volta e attacca il suo signore. Nobunaga con soli 30 uomini, fra i quali Yasuke, si rifugia in un tempio. Akechi che ne ha 13.000 lo circonda. Il feudatario sceglie la via dell'onore: il seppuku, suicidio rituale che prevede il taglio dell'addome. Il samurai nero è con lui al momento della morte. La tradizione vuole che prenda poi la sua testa e fugga sottraendola al nemico che l'avrebbe usata come simbolo di legittimità. Yasuke si unisce al figlio di Nobunaga, che è nelle vicinanze. E si getta nel giro di poche ore in una seconda battaglia. Ma anche qui, sono poche centinaia di guerrieri contro 13.000, e il finale è scontato; al tramonto anche il suo nuovo comandante esegue il seppuku. L'ultimo resoconto che parla di Yasuke lo vede ferito sul campo di battaglia. Secondo la tradizione Akechi, il traditore, stabilisce che non si tratta di un uomo ma di un animale, e ordina di riportarlo alla missione dei gesuiti di Kyoto da cui pensa sia fuggito. Del samurai nero non si saprà più niente.

Negli ultimi 20 anni sulla figura storica di Yasuke sono stati scritti numerosi romanzi e "drammi d'epoca", oltre a svariati manga, serie televisive e videogiochi. Sono in produzione due film, uno della Picturestart e uno della MGM, e il samurai nero è il protagonista della serie anime Netflix 2021 “Yasuke”.






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