mercoledì 9 luglio 2025

786 - IL SOLDATO SEMPLICE

 


L’ho immaginato più volte, Jean Thurel. La schiena diritta come le sue convinzioni, un uomo tutto d'un pezzo, di quelli che sembrano nati già in uniforme, scolpiti nel dovere e temprati dal silenzio.

Il suo destino ha dell’incredibile: visse 109 anni e servì il re di Francia per 75. Ma non come ufficiale da scrivania. No. Sul campo di battaglia, sempre, come semplice fante.

Thurel nasce nel 1698 a Orain, in Borgogna, entra nei ranghi del Reggimento di Turenna a 18 anni, nel 1716. Da lì in poi non abbandonerà mai il passo regolare del soldato: marcia e combatte sotto tre re e due rivoluzioni, e sopravvive a tutto.

Al suo primo scontro, l’assedio di Kehl nel 1733, prende un colpo di fucile al petto. Ferita netta, cattiva. Lui si fa estrarre il proiettile senza anestesia e torna a combattere.

Nel 1747 riceve l’unico rimprovero della carriera: durante l’assedio di Bergen rimane isolato dal plotone. Scala le mura da solo e si unisce all’assalto dall’interno. Riceverà una nota di biasimo: colpevole d’iniziativa.

Sessantunenne, a Minden nel 1759, gli toccano sei colpi di sciabola, nessuno mortale. Si salverà anche dal nemico più spietato di ogni soldato di quell'epoca, la cancrena. Di quei giorni conserverà non una medaglia, ma una ragnatela di cicatrici.

Meno fortuna di lui hanno tre suoi fratelli, caduti a Fontenoy nel '45, e suo figlio, disperso al largo della Guadalupa nella battaglia navale delle Saintes. Lui continua a marciare. Anche a 89 anni, nel 1787, quando il reggimento gli offre un carro. Rifiuta: “Mai usata una carrozza in vita mia, non comincerò ora”.

Quando i capelli sono bianchi già da tempo, lo riceve Luigi XVI che gli concede una pensione e tre medaglie di merito (caso rarissimo). Nel 1804, ormai ultracentenario, Napoleone lo vuol conoscere. E gli offre finalmente una promozione. Lui scuote la testa: "Mon général - dice - est mort à Fontenoy". Come dire: no grazie, il mio generale, che era un graduato, è morto da anni. Io, soldato semplice, sono ancora vivo. Si racconta che Napoleone si sia fatto sfuggire uno dei suoi pochi sorrisi,

Jean Thurel muore nel 1807. Centonove anni vissuti obbedendo agli ordini come gli hanno insegnato che è dovere di ogni buon soldato. E facendo una sola cosa fuori dall'ordinario, la più difficile su un campo di battaglia: sopravvivere.

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