giovedì 7 agosto 2025

801 - LA FAVOLA DEL VECCHIO SUL RISCIO'


 

C’era una volta un vecchio tiratore di risciò. Che ne dite, può essere un buon inizio per una favola fuori dal tempo?

Diciamo che il vecchio si chiama Bai Fangli, vive in Cina, ed è arrivato a 74 anni lottando contro la miseria in sella al suo risciò, una pedalata dopo l'altra. Sono tanti 60 anni e più a tirare il carrozzino faticando come un mulo, e lui decide di ritirarsi.

Il suo sogno è tornare al villaggio di origine. E riposarsi. Cercherà di campare alla meno peggio con la piccolissima somma, 5000 yuan, meno di mille euro, che si è messo da parte. Così sale sul suo risciò e pedala verso casa, nella provincia dell’Hebei.

Lungo la strada però vede tanti bambini lavorare nei campi sotto il sole, bambini che invece di sfogliare libri e matite impugnano zappe. E lì Bai capisce che il riposo può aspettare. Così torna a Tianjin, la città dove ha sempre tirato il suo pedicab, e si rimette a pedalare.

La schiena è curva ma la volontà è dritta. Vive in una baracca accanto alla ferrovia, dorme poche ore, si nutre di riso e verdure, indossa abiti smessi. Ma ogni yuan guadagnato lo mette da parte.

Per 18 lunghi anni che l'età rende ancora più lunghi non smette mai. Nemmeno quando le gambe tremano. Nemmeno quando il fiato si spezza. Smette solo quando le gambe non lo portano più. Ha quasi novant’anni ed è piegato dalla fatica e dalla vecchiaia. Allora scende dal risciò, consegna l’ultima donazione alla scuola Yaohua e dice agli studenti: “Non posso più lavorare. Mi dispiace.”

Già, perché i soldi che ha guadagnato Bai li ha portati tutti lì. Prima i 5000 yuan della sua “pensione”, poi tutto ciò che ha guadagnato in quei 18 anni, fino all'ultimo centesimo. In tutto 350.000 yuan, più di 50.000 euro, che hanno permesso di studiare a più di 300 studenti poveri.

Ora ve lo posso dire: questa non è una favola. E' una storia vera, straordinaria ma vera. Nel 2005 Bai muore in un ospedale di Tianjin. Lo porta via un cancro ai polmoni. Ha 92 anni e neanche un centesimo.

Lo chiameranno “il nonno dei sogni”. Ma i sogni svaniscono. Quello che resta è la realtà di un uomo che pur non avendo niente, è riuscito comunque a dare tanto. Una pedalata dopo l'altra.



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