Nel cuore della Londra del 1944, mentre il mondo tratteneva il fiato per l'imminente sbarco in Normandia, in un’aula di tribunale veniva processata una strega.
Helen Duncan nasce a Callander in Scozia nel 1897. Fin da piccola ha comportamenti strani, dice di “sentire” quando le persone sono in pericolo e di prevedere eventi futuri.
Lasciata la scuola lavora in un ospedale, e nel 1916 si sposa con Henry Duncan, un ebanista, che è anche uno spiritista e crede nei poteri medianici della moglie. Con lui farà 12 figli, di cui solo 6 sopravviveranno all'infanzia.
Nel 1926 Helen comincia a fare regolarmente sedute spiritiche a pagamento. Negli anni Trenta raggiunge una certa fama e attira l'attenzione dei ricercatori della London Spiritualist Alliance, che la controllano. E la smascherano più volte.
Il clou della sua esibizione è la produzione dalla bocca di una massa biancastra e gelatinosa che si agita nell’aria come se fosse viva: ectoplasma, dice lei. I ricercatori dimostrano che non è altro che un misto di garza, carta igienica e albume rigurgitato. In un’occasione poi un assistente afferra lo “spirito” di una bambina scoprendo che si tratta di una sottoveste bianca.
Multata e ridicolizzata, va avanti per la sua strada, seguitissima: le sue sedute sono spettacoli, fra consolazione e intrattenimento. E quando nel 1939 scoppia la guerra per lei è una manna dal cielo, con centinaia di persone disperate disposte a sborsare i 12 scellini e 6 pence richiesti (circa 40 euro odierni) per parlare con i propri morti o per sapere quando e dove sarà il prossimo bombardamento.
L'evento che cambia tutto avviene a Portsmouth nel novembre del 1941. E' sera e in una stanza sopra una farmacia, chiamata con enfasi “Master Temple”, pochi spettatori paganti, illuminati solo da una lampadina velata di rosso, seguono con grande attenzione la Duncan seduta accanto a una tenda nera.
Preghiere, un canto sommesso, e poi il momento clou: la produzione dell'ectoplasma. E attraverso quella sostanza, prende voce lo spirito di un marinaio: annuncia che la corazzata HMS Barham è stata affondata.
La notizia è vera, ma è stata tenuta segreta: qualche giorno prima un sommergibile tedesco ha affondato la nave e gli 862 uomini a bordo sono morti. L'Ammiragliato ha avvisato i familiari, ma ha imposto il silenzio assoluto per non minare il morale della popolazione.
Qualcuno dei presenti informa i vertici della Marina, che iniziano a sospettare che Helen sia una spia. Così la mettono sotto osservazione senza intervenire. Nei successivi tre anni la lasciano proseguire nel suo lucroso commercio, ma con l’avvicinarsi dello sbarco in Normandia la sua attività viene considerata un rischio: così, nel gennaio del 1944, le autorità militari decidono di agire. Che sia medium, truffatrice o spia poco importa: in una fase decisiva della guerra una donna che rivela informazioni riservate è una minaccia.
Il 14 gennaio 1944 due ufficiali della Marina si presentano a una sua seduta e la smascherano di nuovo. Pochi giorni dopo la polizia la arresta. I giudici potrebbero condannarla per frode o vagabondaggio, ma decidono di tirar fuori il vecchio Witchcraft Act del 1735, utilizzato per secoli per le accuse di stregoneria. Dopo otto giorni di processo Helen Duncan viene dichiarata colpevole e rinchiusa in prigione. Ci resterà nove mesi.
Rilasciata a fine settembre del 1944, riprende come se niente fosse le sue sedute. Nel 1951 il Parlamento abroga il Witchcraft act e lo sostituisce con il “Fraudulent Mediums Act”. Helen Duncan è l'ultima donna condannata per stregoneria. Nel 1956 la arrestano ancora: l'accusa stavolta è frode. Pochi mesi dopo l'ultima strega muore, non sul rogo ma nel suo letto a Edimburgo.
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