venerdì 26 settembre 2025

832 - BRUTTO, SPORCO E CATTIVO


 

Tony Galento pareva disegnato con l'inchiostro nero di una striscia di Dick Tracy. Quando saliva sul ring, non era pugilato, era una rissa: altro che “noble art”, botte da orbi, testate e colpi proibiti.

Una vita turbolenta e senza regole, piena zeppa di episodi incredibili quella di Dominick Anthony Galento, che nasce a Orange (New Jersey) nel 1910. Cresce in strada, sempre pronto a gettarsi nella mischia senza pensare troppo alle conseguenze, e scopre presto di avere un sinistro devastante.

Di giorno fa il facchino e consegna ghiaccio e birra, di notte si presenta sul ring, spesso in ritardo e quasi sempre alticcio. La gente ride quando vede l’omone basso e tozzo, con la pancia da osteria e il fisico da scaricatore, poi smette di ridere quando mette al tappeto anche i giganti. Negli anni successivi combatte senza sosta: nel 1931 fa tre incontri in una notte.

Agli allenamenti preferisce le abbuffate, alla tecnica l'irruenza. Il suo stile sporco, grezzo e violento piace al pubblico. Il match del 1939 con Lou Nova (che rischierà di perdere un occhio) viene definito “una delle risse più vergognose” della storia.

Un ko dopo l'altro, scala le classifiche, e il 28 giugno 1939 sfida il campione del mondo Joe Louis: il pugile perfetto, l’eroe d’America. Lewis si arrabbia come mai prima nella vita per le offese continue di Galento prima e durante il match, probabilmente si scompone e al terzo round avviene l'incedibile: incassa un gancio sinistro terribile e finisce al tappeto.

Non era mai successo prima; certo, poi si rialza e vince al quarto round, ma quel ko resta nella storia della boxe, e Galento diventa famoso in tutti gli States, è “l’uomo che ha buttato giù il più grande”.

Da lì nasce la leggenda, gonfiata da giornali e bar di periferia. E lui la cavalca alla sua maniera: si allena combattendo con canguri ammaestrati, strangola Oscar, un enorme polpo nell'acquario di Seattle, si dà al cinema (interpreta fra l'altro Truck in Fronte del porto con Marlon Brando), a fine carriera passa al wrestling e combatte più volte con orsi (mettendo al tappeto “Terrible Ted”).

E poi la dieta a base di spaghetti e birra, le mangiate pantagrueliche (decine di polli, 52 hot dog) millantate prima di ogni incontro. E la storia della puzza, questa sicuramente vera: si presenta sporco apposta sul ring, per disgustare gli avversari. Max Baer dirà di lui “puzzava come un tonno marcio in una vasca di liquore”. Certo, tutti stunt pubblicitari a cavallo fra verità e leggenda. A margine però di una carriera da campione: chiuderà con 79 vittorie (57 per KO) su 112 incontri.

Tony Galento muore di infarto nel 1979, dopo anni di malattie e l'amputazione di tutte e due le gambe. Al suo funerale gli amici raccontano sottovoce il più celebre degli aneddoti su di lui, di quando qualcuno gli citò Shakespeare: “Shakespeare chi? Mai sentito. È un peso massimo straniero? Non c'è problema, lo picchio!”.

Nessun commento:

Posta un commento

841 - IL NONNO DEI BEATLES

  Ha visto nascere il treno a vapore e il telegrafo, ha vissuto sotto la regina Vittoria ed è corso nei rifugi per evitare le bo...