Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. La storia di Saparmurat Niyazov, presidente del
Turkmenistan dal 1991 al 2006, che ha gestito il potere con un filino
di culto della personalità: diciamo che al confronto Caligola, il Re
Sole e Hitler sono tre monaci di clausura.
Niyazov
nasce ad Aşqabat in Turkmenistan nel 1940. Appena vinte le elezioni
(unico partito, unica scheda) si autonomina Türkmenbaşy (padre di
tutti i turkmeni) ed eroe del Turkmenistan. Fra i primi atti del suo
mandato, rinomina ovunque scuole, aeroporti, piazze e perfino città
e montagne col suo nome o con i suoi appellativi. Ecco alcune fra le
tante “innovazioni” portate al Paese nei 15 anni di governo:
cambia il nome dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno,
sostituendoli con quello dell’adorata madre (che dovrà essere
utilizzato anche per indicare il pane) e dei parenti. Fa edificare
centinaia di statue dorate sue (quella sull’Arco della neutralità
ruota in modo da essere sempre esposta al sole) e di sua madre,
mentre i suoi ritratti sono esposti ovunque, negli edifici pubblici e
nelle piazze. Introduce l’alfabeto turkmeno, una via di mezzo fra
latino e cirillico. Vieta il balletto e l’opera perché “non
necessari”. Niente barba o capelli lunghi per i giovani, niente
trucco per chi lavora in televisione e niente dentista per preservare
la salute dei denti: piuttosto l’indicazione è di rosicchiare
molte ossa. Nel 2004 ritira tutte le patenti guida, restituite previo
superamento di un test sulla moralità. Nel 2005 chiude tutti gli
ospedali fuori dalla capitale: ci si cura solo ad Asqabat. Vieta i
videogiochi e le autoradio. E la presenza di cani (che detesta) nella
capitale. Fa costruire un palazzo del ghiaccio nel deserto.
Ma
la ciliegina sulla torta è il Ruhnama, il libro che Niyazov ha
scritto per spiegare il senso della vita e dettare regole etiche e
religiose al suo popolo. Il libro, dichiarato sacro, è obbligatorio
negli uffici pubblici e nelle scuole, dove è materia di studio fino
alla laurea. Ogni cittadino lo deve leggere almeno una volta, chi lo
rilegge per tre volte va in paradiso. E’ assimilato alla Bibbia e
al Corano, e chi rifiuta di adottarlo in moschee e luoghi di culto
finisce in carcere. Studenti, medici e dipendenti pubblici devono
saper citare a memoria il Ruhnama. Letture solenni e cerimonie legate
al libro, cui è dedicato un enorme monumento meccanico che ogni sera
alle 8 si anima per uno spettacolo di luci e giochi d’acqua, sono
all’ordine del giorno. Niyazov muore il 21 dicembre 2006. Gli
succede Kurbanguly Berdymukhammedov. Che sta lentamente cancellando
il culto del “padre dei Turkmeni”. Il Ruhnama non è più
obbligatorio, e le letture pubbliche sono state abolite. Ora è
possibile scegliere fra diverse opere di vario argomento. Tutte
scritte dal più eclettico Berdymukhammedov, oggi rieletto per il terzo mandato con il 97,69% dei voti.
Guarda il video con la spettacolare apertura del monumento al Ruhnama.
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