domenica 7 giugno 2020

539 - IL GRANDE DITTATORE




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. La storia di Saparmurat Niyazov, presidente del Turkmenistan dal 1991 al 2006, che ha gestito il potere con un filino di culto della personalità: diciamo che al confronto Caligola, il Re Sole e Hitler sono tre monaci di clausura.

Niyazov nasce ad Aşqabat in Turkmenistan nel 1940. Appena vinte le elezioni (unico partito, unica scheda) si autonomina Türkmenbaşy (padre di tutti i turkmeni) ed eroe del Turkmenistan. Fra i primi atti del suo mandato, rinomina ovunque scuole, aeroporti, piazze e perfino città e montagne col suo nome o con i suoi appellativi. Ecco alcune fra le tante “innovazioni” portate al Paese nei 15 anni di governo: cambia il nome dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno, sostituendoli con quello dell’adorata madre (che dovrà essere utilizzato anche per indicare il pane) e dei parenti. Fa edificare centinaia di statue dorate sue (quella sull’Arco della neutralità ruota in modo da essere sempre esposta al sole) e di sua madre, mentre i suoi ritratti sono esposti ovunque, negli edifici pubblici e nelle piazze. Introduce l’alfabeto turkmeno, una via di mezzo fra latino e cirillico. Vieta il balletto e l’opera perché “non necessari”. Niente barba o capelli lunghi per i giovani, niente trucco per chi lavora in televisione e niente dentista per preservare la salute dei denti: piuttosto l’indicazione è di rosicchiare molte ossa. Nel 2004 ritira tutte le patenti guida, restituite previo superamento di un test sulla moralità. Nel 2005 chiude tutti gli ospedali fuori dalla capitale: ci si cura solo ad Asqabat. Vieta i videogiochi e le autoradio. E la presenza di cani (che detesta) nella capitale. Fa costruire un palazzo del ghiaccio nel deserto.

Ma la ciliegina sulla torta è il Ruhnama, il libro che Niyazov ha scritto per spiegare il senso della vita e dettare regole etiche e religiose al suo popolo. Il libro, dichiarato sacro, è obbligatorio negli uffici pubblici e nelle scuole, dove è materia di studio fino alla laurea. Ogni cittadino lo deve leggere almeno una volta, chi lo rilegge per tre volte va in paradiso. E’ assimilato alla Bibbia e al Corano, e chi rifiuta di adottarlo in moschee e luoghi di culto finisce in carcere. Studenti, medici e dipendenti pubblici devono saper citare a memoria il Ruhnama. Letture solenni e cerimonie legate al libro, cui è dedicato un enorme monumento meccanico che ogni sera alle 8 si anima per uno spettacolo di luci e giochi d’acqua, sono all’ordine del giorno. Niyazov muore il 21 dicembre 2006. Gli succede Kurbanguly Berdymukhammedov. Che sta lentamente cancellando il culto del “padre dei Turkmeni”. Il Ruhnama non è più obbligatorio, e le letture pubbliche sono state abolite. Ora è possibile scegliere fra diverse opere di vario argomento. Tutte scritte dal più eclettico Berdymukhammedov, oggi rieletto per il terzo mandato con il 97,69% dei voti.
Guarda il video con la spettacolare apertura del monumento al Ruhnama.


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