Sembra impossibile ma…
Questa
è una storia vera. La storia di un uomo dai molteplici talenti:
medico, avvocato, maestro di scuola, fotografo, antropologo,
inventore, designer, filologo. E, a tempo perso, efferato criminale.
Edward
Rulloff nasce nel 1820 a Saint John in Canada. Figlio di immigrati
tedeschi, a 18 anni è il brillante apprendista di uno studio legale
dove però viene sorpreso a rubare. Finisce in carcere. Esce dopo due
anni e si stabilisce a Ithaca negli Stati Uniti, dove trova lavoro
come insegnante. Sposa la giovanissima Harriet e ha una figlia,
Priscilla. Inizia ad esercitare come medico. Marito geloso e
possessivo, accusa la moglie di tradirlo. Nell’estate del 1844 la
donna e la bambina spariscono. I vicini lo vedono su un carro, con a
bordo un baule e due sacchi, diretto verso il lago Cayuga. Accusato
di omicidio Rulloff scappa, ma lo arrestano a Cleveland. Processato,
si difende da solo. I corpi non si trovano. Lo condannano a 10 anni
per rapimento.
In
carcere studia incessantemente, insegna agli altri detenuti e scrive
un importante trattato sull’evoluzione del linguaggio. Quando esce,
lo arrestano di nuovo: lo aspetta un altro processo. Decide di
fuggire di prigione, circuisce la moglie di una guardia ed evade col
suo aiuto e con quello del figlio Albert, cui ha fatto da maestro.
Dopo una lunga e avventurosa fuga, si ferma in Pennsylvania e a
Meadville sotto falso nome diventa imprenditore. Grazie alla sua
erudizione ottiene anche una cattedra al Jefferson College. Quando
Albert gli scrive che lui e la madre stanno morendo di fame, per
aiutarli rapina una gioielleria. Lo arrestano e lo rispediscono in
carcere. Dopo pochi mesi lo liberano per mancanza di prove.
Si
trasferisce a New York con Albert e la madre, e divide il suo tempo
fra le attività di filologo e di ladro. Di nuovo arrestato, finisce
a Sing Sing dove conosce William Dexter. Dopo 2 anni esce, e con lui
e Albert crea una banda. Dopo vari colpi, la rapina a un magazzino di
Binghampton finisce in tragedia: Rulloff uccide una guardia, Albert e
Dexter annegano nella fuga. Lo catturano la mattina dopo, lui nega
tutto, stanno per rilasciarlo quando un giudice lo riconosce: “Tu
sei Rulloff, nel 1844 hai assassinato tua moglie e tua figlia”.
I
giornali ricostruiscono la storia del “genial killer”, il
processo diventa un evento mediatico. Il verdetto è scontato:
colpevole di omicidio. L’opinione pubblica si divide: c’è chi
pensa sia un peccato sprecare un intelletto del genere sulla forca.
Rulloff confessa solo di aver ucciso la moglie, nega tutto il resto.
Sarà impiccato il 18 maggio 1871. Il suo cervello è ancora oggi in
mostra alla Cornell University di Ithaca: con 1673 cm3 è il secondo
più grande mai registrato.
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