lunedì 27 gennaio 2020

291 - DI CHE SONNO SEI?




Sembra impossibile ma...
Fino a tre secoli fa i nostri antenati non dormivano come noi oggi le classiche 8-9 ore consecutive, ma suddividevano il riposo notturno in 2 fasi: si svegliavano nel cuore della notte, svolgevano per 2-3 ore varie attività, poi tornavano a letto fino al sorgere del sole.

La necessità di dormire 8 ore di fila per notte è recente nella storia dell'uomo; lo dice uno studio del prof Roger Ekirch della Virginia Tech University basato su centinaia di riscontri storici e prove scientifiche, pubblicato dopo 15 anni di ricerca. Secondo Ekirch fino al diciottesimo secolo i nostri avi praticavano il sonno bifasico. Seguendo i ritmi della natura, la loro giornata si concludeva poco dopo il tramonto; il riposo, diviso in due fasi di 4 o 5 ore ciascuna (primo sonno e secondo sonno) era inframezzato da un paio d'ore di veglia. Questo schema sarebbe scomparso con la rivoluzione industriale e l'arrivo dell'illuminazione artificiale, e già nel 1920 l’idea del sonno bifasico era sparita dalla nostra coscienza sociale.

Cosa si faceva durante le ore di veglia notturna? Certamente utile e strategica per attività come mantenere il fuoco acceso o stare di vedetta, la pausa fra i due sonni, in ambienti domestici silenziosi, tranquilli e privi di distrazioni, era utilizzata per rilassarsi, riflettere sulla giornata appena trascorsa, pregare, meditare, sbrigare piccole faccende, chiacchierare col compagno di letto. E anche, come riportato di frequente, per fare sesso prima di riaddormentarsi.

Oggi il ciclo monofasico basato sulle 8 ore di sonno è un dogma ma non è detto che sia il modo più naturale di dormire, visto che cambia anche durante la vita di un essere umano: dal sonno polifasico del neonato, a quello bifasico del bambino (che dorme a lungo nel pomeriggio) al monofasico tarato sul ciclo giorno-notte dell'adulto, di nuovo al polifasico della terza età con frequenti sonnellini diurni. C'è chi fa notare che la fase REM, l'unica in in cui si sogna e ci si riposa davvero, non dura più di due ore per notte. E non è un caso che il sonno polifasico, comune fra l'altro a diversi animali, attragga oggi personaggi (come Donald Trump o Madonna) che tentano di asservirlo alle loro esigenze professionali. Forse perché pare fosse pratica comune a diversi geni, da Edison a Tesla da Napoleone a Franklin, fino a Leonardo da Vinci che sembra dormisse 20 minuti ogni 4 ore, per un totale di due ore ogni 24.
 
 
 
 
 

 

 
 
 

 

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