venerdì 20 marzo 2020

405 - I SEGRETI DI PINOCCHIO




Sembra impossibile ma…
Pinocchio, uno di quei libri di cui pensiamo di sapere tutto, riserva invece mille sorprese. Come il finale, che era completamente diverso. “La storia di un burattino” esce a puntate sul “Giornale per bambini” nel 1881. Per l’autore Carlo Lorenzini detto Collodi è “una bambinata”. L’ottava puntata è annunciata come ultima. Si chiude col Gatto e la Volpe che impiccano Pinocchio: “Oh babbo mio! se tu fossi qui! E non ebbe fiato per dir altro. Chiuse gli occhi, aprì la bocca, stirò le gambe e, dato un grande scrollone, rimase lì come intirizzito”. Fine. I lettori protestano in massa, l’editore costringe Collodi ad andare avanti. Impiegherà altri due anni per completare l’opera. Che oggi è al numero 33 nella classifica mondiale dei libri più letti, tradotta in 240 lingue, con oltre 35 milioni di copie vendute.

In molti sostengono che non si tratta di un libro per ragazzi, ma di un’allegoria rivolta agli adulti. Una tesi tanto seria che Pinocchio è conteso fra massoneria (di cui secondo alcuni Lorenzini avrebbe fatto parte, anche se non risulta fra gli affiliati dell’epoca) e chiesa cattolica. L’interpretazione esoterica conterrebbe numerosi elementi simbolici appartenenti all'antica tradizione magica. L’intera vicenda sarebbe la storia di un'iniziazione: un burattino che aspira a trovare la sua anima. Così Pinocchio (mix di ghiandola pineale e occhio) sarebbe l’uomo alla ricerca della verità, Mangiafuoco il potere temporale, Lucignolo richiamerebbe Lucifero, il Gatto e la Volpe le passioni del corpo che distraggono dalla via per la Conoscenza, la Fata Turchina l'archetipo della Grande Madre.

I fan della lettura cattolica invece ricordano che Lorenzini dopo aver fatto il seminario e aver seguito lezioni di filosofia dai padri Scolopi, era tanto addentro alle cose della Chiesa da ottenere una rarissima dispensa per poter leggere i libri messi all'Indice. Per loroPinocchio è la narrazione della fuga della creatura dal Creatore e del ritorno”. Il cardinale Giacomo Biffi nel suo libro “Contro maestro Ciliegia” rilegge le vicende del burattino in parallelo con la storia della salvezza: secondo lui ad esempio Geppetto è il creatore che vuol essere padre, Pinocchio combatte col male interno (lui sa qual è il suo bene ma disobbedisce) e quello esterno (Gatto e Volpe, intelligenze malefiche più astute di lui), e un duplice destino attende Lucignolo, che rimane asino e muore, e Pinocchio, che si salva per intervento della Fata Turchina, ovvero la grazia che dà nuova vita.
Guarda i video con la  prima edizione a stampa del 1883 di Pinocchio, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti, e la biografia di Carlo Lorenzini.
 

 
 



1 commento:

  1. Un “Giornale per bambini” nel 1881?
    Al massimo per i PICCOLI del REGNO!
    Perché precisa che il burattino è di legno?
    Ma il burattino non è quello in cui si infila la mano e lo si comanda dal di dentro?
    Di versi a mente dalla Marie o nette che hanno i fili per comanfarli dall'alto.
    E poi, non si rende grazie a chi morì in un asino?
    Colui che lo portò a conoscere il male?

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