lunedì 20 aprile 2020

466 - IL VERO CYRANO




Sembra impossibile ma…
Dietro la storia romantica e amara di Cyrano de Bergerac, personaggio reso eterno dall’opera teatrale scritta nel 1897 da Edmond Rostand, c’è un uomo in carne ed ossa: spadaccino sì, ma anche filosofo, scrittore, drammaturgo e autore satirico di successo.

Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac (questo il vero nome: Cyrano era il cognome) nasce a Parigi nel 1619 da un’antica famiglia della piccola nobiltà, anche se amerà farsi passare per guascone, visto che il valore dei soldati di Guascogna era allora proverbiale. Studia prima con un prete, quindi nel collegio di Presles-Beauvais. Ma in realtà legge e si forma su autori in odor di eresia, da Luciano a Campanella, da Moro a Castiglione. Eccellente danzatore e abilissimo spadaccino, a 20 anni affronta il primo duello. Ne seguiranno a decine. Entrato come cadetto nella Compagnia delle Guardie, nel 1640 si fa notare all’assedio di Arras: gioca, beve e si batte con tutti. In battaglia due colpi di spada ne deturpano il volto, già caratterizzato dalle esagerate dimensioni del naso. Tornato a Parigi, diventa famoso per aver insieme al cavaliere Lignieres, messo in fuga un gran numero di uomini del conte de Guinche, lasciando sul campo 2 morti e 7 feriti.

Colpito a 26 anni dalla sifilide, appende la spada e si dedica agli studi e inizia a scrivere opere di vario genere: teatro (con grandi successi: il suo “Le Pédant joué” sarà plagiato da Molière e riutilizzato in diverse commedie famose), romanzi fantastici (che ne fanno un precursore della fantascienza), satira, trattati di fisica; intanto legge Galileo e Copernico, e frequenta la scuola dell’epicureo Gassendi. Animatore dei circoli mondani parigini, dove la scoperta di una relazione con Charles Coypeau ne rivela l’omosessualità, è apprezzato per la “singolare rara intelligenza" e ritenuto per la laicità dei suoi lavori un intellettuale libertino. Insomma, Rostand non ha inventato molto... Minato nel corpo e nella mente dal mal francese, Cyrano morirà per le lesioni causate dalla caduta di una trave, non è certo se a casa di un cugino o in un manicomio. A soli 36 anni.









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