martedì 2 giugno 2020

522 - L'ARRINGA PERFETTA




Sembra impossibile ma…
Il protagonista di questa vicenda dopo aver passato la vita nel tentativo di ritagliarsi un posto nei libri di storia, ha finito per essere ricordato soprattutto per un episodio: la sua incredibile morte.

Clement Laird Vallandigham nasce nel 1820 a New Lisbon nell'Ohio. Figlio di un pastore presbiteriano, studia legge prima di entrare in politica con i Democratici. Sconfitto alle elezioni per il Congresso, denuncia irregolarità, fa ricorso, vince ed entra alla Camera, dove sarà rieletto più volte. Alla vigilia della guerra di secessione vota contro l’abolizione della schiavitù: sostiene che si tratta di una questione che ogni Stato deve decidere da solo. In un discorso alla Camera, denuncia la politica di Lincoln che "Ha reso questo Paese uno dei peggiori dispotismi al mondo".

Diventa quindi il leader della fazione Copperhead dei Democratici e di un’organizzazione segreta di antimilitaristi, i Cavalieri del Cerchio d’Oro. Nel 1863, condannato all’esilio dalla corte marziale per opposizione alla guerra e intelligenza col nemico, va prima nella Confederazione, quindi in Canada. Lincoln lo considera un "agitatore scaltro" e teme di fare di lui un martire: quando l’avversario rientra in segreto nell’Ohio e riappare in pubblico, lo fa sorvegliare ma non arrestare. Finita la guerra e chiusa la parentesi politica, Vallandigham diventa un apprezzato giurista.

L’episodio per cui sarà ricordato avviene il 17 giugno del 1871 a Libano nell’Ohio. Il cinquantenne avvocato difende Thomas McGehan accusato di omicidio in una rissa da bar. Un caso disperato, perché l’uomo ha sparato al suo avversario di fronte a molti testimoni. Vallandigham sostiene la tesi che la vittima si sia maldestramente suicidata, nel tentativo di estrarre la pistola di tasca per uccidere il suo assistito. E durante l’arringa finale ricostruisce la scena in aula. Si mette in tasca una pistola che pensa essere scarica, si inginocchia e dice alla giuria: “Myers era esattamente in questa posizione. Ha preso la pistola, si è alzato…”. L’avvocato incespica, un lampo, un grido: “Mio Dio, mi sono sparato”. Un colpo all’addome: morirà dopo 12 ore. La dimostrazione conferma però la plausibilità del suo punto di vista. L’imputato viene prosciolto e torna libero. Morirà 4 anni dopo in una sparatoria dopo una rissa al bar. Clement Vallandigham entra nella storia giudiziaria, e non solo.
 
 

 





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