martedì 2 giugno 2020

523 - PROFESSIONE SCHIAVO




Sembra impossibile ma…
Nelle colonie del nord America gli schiavi fino ai primi del settecento erano reclutati con il metodo della servitù debitoria, con tanto di contratto di lavoro valido sia per i bianchi che per i neri.

Anno 1654. La manodopera nelle colonie britanniche del nuovo mondo è composta in gran parte da “schiavi vincolati”, detti anche “servitori in debito”. Sono quasi tutti giovani emigranti che per fuggire dalla miseria si pagano il viaggio dall’Europa alle Americhe lavorando fino all’estinzione del debito. Al termine del periodo previsto nel contratto, nel quale non vengono pagati e sono soggetti all’autorità del padrone, sono liberi e possono realizzare il loro sogno come residenti permanenti nel nuovo mondo. Si stima che oltre metà dei bianchi immigrati nelle colonie inglesi siano stati servitori in debito. Il passaggio allo schiavismo "proprietario" (dove lo schiavo e la sua discendenza sono un bene del padrone senza limiti di tempo) si consumerà nel giro di pochi anni.

Il primo carico (non richiesto) di 30 schiavi neri da utilizzare come forza lavoro coatta sbarca in Virginia nel 1619, e si unisce al migliaio di schiavi vincolati già presenti. In breve i proprietari terrieri si rendono conto che la servitù debitoria è poco vantaggiosa, con il contratto che scade quando i lavoratori ormai esperti sono al top. Torniamo al 1654, data non casuale: è in quest’anno infatti che John Casor, africano, diventò il primo vero schiavo legale nelle colonie. In tribunale a Northampton dichiara di avere lo status di servitore in debito e chiede di essere trattato come tale. I giudici bocciano la richiesta e lo dichiarano proprietà privata a vita di Anthony Johnson, nativo dell’Angola, ex servo liberato alla scadenza del contratto.

Nel 1662 la Virginia vota una legge che prevede che chi nasce da madre schiava eredita la stessa condizione, a prescindere da chi sia il padre. Liberando così i bianchi che hanno avuto un figlio con una schiava da qualunque dovere. Infine nel 1705 viene varato il Codice degli schiavi, che indica come tali tutte le persone importate da paesi non cristiani, inclusi i nativi americani. E’ fatta: lo schiavismo è diventato di tipo proprietario e razziale. Sarà così fino al 1865 e per cambiare le cose servirà una guerra civile.

Negli Stati Uniti alla vigilia della guerra, nel 1860, gli schiavi legalmente riconosciuti erano 4 milioni. In 300 anni fino al diciannovesimo secolo gli africani deportati nelle Americhe sono stati oltre 12 milioni.
 
 
 

 
 

 
 
 



1 commento:

  1. Quelli raffigurati nella foto sono "burlak" russi che venivano utilizzati per rimorchiare le imbarcazioni sui fiumi. Questo metodo venne abolito nel 1929.

    RispondiElimina

760 - DIETRO IL PADRINO

    Un'offerta che non si può rifiutare. A trovarsela davanti è stato Francis Ford Coppola al momento di iniziare a girare I...